LIPPIc&INZAGHI «Juve, credici sei la più forte»

LIPPIc&INZAGHI «Juve, credici sei la più forte» I bianconeri, ad Amsterdam, in un clima di ottimismo preparano la terza finale consecutiva di Champions League LIPPIc&INZAGHI «Juve, credici sei la più forte» AMSTERDAM DAL NOSTRO INVIATO Quando alle 12 di ieri mattina il piccolo charter della Juve è atterrato all'aeroporto di Schiphol, i bianconeri hanno avuto una sgradevole sorpresa: sono rimasti bloccati per quasi mezz'ora sull'aereo, prima che si azionasse il tunnel di collegamento con l'aerostazione. Gli spagnoli del Real Madrid, in compenso, non hanno trovato ad attenderli il pullman dell'organizzazione e anche per loro si è resa necessaria una lunga attesa, tra le proteste. Superato l'impiccio, la Juve ha riassaporato Eero tutti i confort di casa: l'autous sociale, poi al Golden Tulip di Purmerend gli spaghetti fumanti del cuoco Ilio, benzina indispensabile per l'allenamento del pomeriggio (a porte sprangate). Rilassato Lippi, divisa e occhiali da sole griffati: «Sono tranquillo e fiducioso, altre le cose della vita che mi eccitano. Abbiamo preparato tutto con cura, non resta che giocare. Il Real vuole vincere, la Juve pure. Monaco? Non doveva insegnarmi nulla. E' stata solo una partita persa». Formazione decisa, ma non la comunicherà neppure oggi. Mosse a sorpresa non dovrebbero essercene, anche se al Marcello piace stupire. Nelle ultime ore ha preso piede l'ipotesi di Tacchinardi difensore sulla linea di Iuliano e Monterò, con Torricelli centrocampista di destra. Ma è più probabile che il tecnico si affidi ai soliti noti nelle posizioni tradizionali. Unica certezza, la difesa a tre, una delle novità tattiche di quest'anno, con Zidane dietro alle punte. Nessuna speranza di recuperare Conte (dolori al collo), recordman di sfortuna: delle 3 finali di Champions League, ha giocato solo uno spezzone a Roma, a causa di un brutto scontro con Davids. Un punto fermo è Inzaghi: ha deciso la Supercoppa italiana, ha permesso alla Juve di battere il Manchester nel match decisivo delle eliminatorie, ha segnato i tre gol-scudetto. Forse non gli basterà per conservare il posto nella squadra del futuro, ma intanto è pronto per la sfida che sognava da ragazzo. SuperPippo mostra i pugni: «Sì, ho dentro una carica incredibile, sento questa partita tantissimo e devo tenere a bada la tensione perché sono uno che si emoziona anche per le amichevoli. Loro si giocano tutto, noi siamo consapevoli di essere molto forti e ben preparati. Dopo lo scudetto vogliamo questo trofeo. Sento che, superato il Manchester, il destino ci ha as segnato il ruolo di vincitori. Io penso sempre in positivo, tuttavia non avrei creduto di poter disputare una stagione così esaltante. Un gol domani? Ne ho già realizzati tanti importanti. Basta che qualcuno segni, anche Peruzzi di testa. Me l'ha detto la mamma: Pippo, vai e vinci, il resto non conta». Più preoccupato Davids, ed è già sensazionale, perché di solito sembra che ogni avvenimento gli scivoli addosso. L'olandese culla sinistri presagi appellandosi al passato. Difficile capire se sia solo un esorcismo: «Sono preoccupato perché il Real è nella stessa condizione della Juve quando sconfisse l'Ajax a Roma. Hanno perso il campionato, non vincono la Coppa. da una vita, sono considerati sfavoriti. Tutto come 3 anni fa. Io che hsdMpc ho provato la rabbia di quella Juve starò attento. Però mi conforta vedere i compagni decisi a riscattare Monaco. Il nostro collettivo vale più delle loro individualità». Torna ad Amsterdam, la città che l'ha consacrato campione: «Non è un motivo per caricarmi di più. Voglio questa Coppa e non mi emozionerei se l'alzassi proprio sulla porta di casa. Non mi accontento, cerco questo trofeo per rendere ancora più bella la mia prima stagione bianconera». Con Lippi si è riscoperto determinante. Se la Juve chiuderà con un pieno di vittorie, gran parte di merito sarà suo. «E' vicino il momento migliore della mia carriera, ma solo se vinceremo. Non importa come, in una finale contano sfumature, dettagli, fortuna. Non cercheremo lo spettacolo, occorre concretezza. E' come giocare al bingo». Secondo i test fisici, la Juve è al top della forma. Per Davids potrebbe non bastare: «Stare bene conta poco. Noi e il Real partiamo alla pari, gli spagnoli hanno 5 fuoriclasse: Raul, Mijatovic, Roberto Carlos, Redondo e Seedorf. Il pericolo arriverà da lì». Con Seedorf, amico e compagno di giochi in Suriname prima di partire per l'Olanda, ha un feeling particolare. Entrambi possono entrare nell'esclusivo club di chi ha vinto la Coppa Campioni con due maglie diverse. Fabio Vergnano Davids non si fida: «Gli spagnoli hanno la stessa rabbia che aveva la Juve quando sconfìsse il mio Ajax Ma vogliamo riscattare Monaco, e il nostro collettivo vale più di tutte le loro stelle» I giocatori della Juventus (in primo piano Davids e Ferrara) raggiungono il ritiro di Purmerend, vicino ad Amsterdam (ansa)