Per Moretti una gelata d'Aprile

Per Moretti una gelata d'Aprile Il pubblico serale del Palais si diverte con le battute su cinema e tennisti Per Moretti una gelata d'Aprile Pochi gli applausi e anche qualche fischio CANNES DAL NOSTRO INVIATO Sulla giornata di Nanni Moretti al Festival di Cannes pesa inevitabilmente l'ombra del gran successo ottenuto l'altra sera dall'amico Benigni. «Aprile» è stato accolto ieri mattina alla proiezione per la stampa con attenzione, interesse, applausi, risate soprattutto nei punti in cui il regista prende in giro se stesso, le sue manie, le sue fobie. Invece il pubblico serale del Palais si è divertito soprattutto alla battuta sulle spalle dei tennisti italiani, ma al termine della proiezione ci sono stati pochi applausi e anche qualche fischio e «buu» di disapprovazione. A ogni intervista o conferenza stampa della giornata, c'è stato sempre qualcuno che ha chiesto a Moretti di parlare del trionfo di «La vita è bella». «Sono febeissimo che i nostri due film vengano presentati qui insieme, mi è capitato di essere invitato ad altri festival in cui c'erano altri film di registi italiani, ma non sono mai andato, come ho fatto l'altra sera, a rivederli nella proiezione ufficiale. Stavolta l'ho fatto e ho assistito così a questo grande successo di cui sono contentissimo: è la sua prima affermazione internazionale e mi auguro che possa essere accompagnata anche da un riconoscimento». Impossibile strappare a Moretti un commento alla battuta pronunciata da Benigni «venire qui con Nanni è come andare in Russia con Bertinotti»: il regista di «Caro diario» scoppia a ridere e non ce la fa a rispondere. Ai giornalisti del mondo Moretti, afflitto da un'allergia che a tratti gli dà un'aria sofferente e affaticata (ma alla sera, per fortuna, quando appare sulla scalinata del Palais al braccio della moglie Silvia, sembra essersi ripreso perfettamente) torna a spiegare il senso di «Aprile» in cui, come per gli altri film, dice di aver affrontato itemi-dell'attualità-politica non perché si senta caricato di una speciale missione verso gli spettatori, ma piuttosto «per curiosità umana, per ricordare certe cose anche a me stesso, visto che tutti noi, me compreso ovviamente, viviamo in un Paese come l'Italia dove la me¬ moria è poca». Quanto alle critiche rivolte alla sinistra, Moretti spiega: «Mi ha sempre dato fastidio aver paura di dire quello che si pensa perché "sennò si fa il gioco della destra"... Nel mio film ho detto che la sinistra non deve dimenticare se stessa, che due anni fa, insieme con le forze di centro, ha vinto le elezioni e adesso non deve dimenticare i motivi per cui esiste». Dopo aver evitato di rispondere alla domanda di un giornalista che gli chiedeva qualcosa a proposito del film di Scorsese «Casino» («non mi sembra molto elegante fare una domanda del genere visto che Scorsese è il presidente della giuria»), Moretti sottolinea: «A differenza di altre persone e altri registi non ho mai considerato il resto del mondo una mia controparte». E ancora: «Fin da quando facevo i cortometraggi in Super 8 ho preso in giro la sinistra». Dopo «Aprile» lo attende, come aveva già fatto sapere, «un film con una sceneggiatura molto scritta, costruita in ogni dettaglio. Sono già al lavoro con Heidrun Schleef, collaboratrice di Calopresti, e con la scrittrice Linda Ferri». Fulvia Caprara «La sinistra ha vinto le elezioni col centro, ma non deve dimenticare i motivi per cui esiste» «Ho assistito al trionfo di Roberto, mi auguro che sia accompagnato da un riconoscimento» IL PROGRAMMA IN CONCORSO THE GENERAL (Ilgenerale) di John Boorman, Irlanda. HENRY FOOL di Hai Hartley, Usa. INQUIETUDE (Inquietudine) di Manoel De Oliveira, Portogallo/Francia. Fuori concorso UN CERTO SGUARDO LA POMME (La mela) di Samira Makhmalbaf, Iran. LOVE IS THE DEVIL (L'amore è il diavolo) di John Maybury, Inghilterra/Francia. THEIMPOSTORS (Gli impostori) di Stanley Tucci, Usa. QUINDICINA DEI REGISTI BABY FACE di Jack Blum, Canada. SLAM di Marc Levin, Usa. SETTIMANA DELLA CRITICA SITCOM di Frangois Ozon, Francia. ale del Palais si diverte con le battute su cin Da sinistra Barbagallo, Maioli, Moretti, Silvia Nono e Orlando