Garboli e Loy lasciano lo Strega

Garboli e Loy lasciano lo Strega Contrasti nel direttivo Garboli e Loy lasciano lo Strega Cesare Garboli D— ROMA EFEZIONI dal comitato direttivo dello Strega. E' stata appena presentata giovedì scorso la lista dei concorrenti che partecipano alla 52a edizione della competizione e si annunciano due dimissioni dal comitato direttivo: Cesare Garboli e Rosetta Loy. Con due lettere, Garboli e la Loy hanno reso noto ad Anna Maria Rimoaldi, responsabile della Fondazione Bellonci che organizza la manifestazione, di voler lasciare le proprie cariche. Il famoso saggista e la scrittrice de La parola ebreo facevano parte con Renzo Rosso, Giancarlo Roscioni, la stessa Rimoaldi, Franco Alberti di un comitato di «saggi» che aveva il ruolo di dare pareri e opinioni sul concorso. Dopo una riunione piuttosto movimentata in cui si è discussa la nuova lista dei votanti alla gara romana ovvero dei 400 amici della domenica che scelgono il vincitore, Garboli e la Loy hanno deciso di abbandonare. Come mai? «Lo dico sinceramente: mi sono dimesso da consigliere perché ho percepito di non avere molta voce in capitolo sugli orientamenti dello Strega - dice Garboli -. Intanto non mi è molto chiaro a cosa serva questo Consiglio. Tutte le volte in cui abbiamo cercato di affrontare le attuali difficoltà dello Strega non siamo mai riusciti a discutere. E' un premio troppo esposto all'ingerenza dei grandi editori e finisce dunque per diventare uno strumento inutile». All'origine del dissenso ci sarebbe dunque la divisione nel Consiglio direttivo sull'opportunità di mantenere nelle liste dei votanti al premio tutti i funzionari editoriali che ne condizionano pesantemente le scelte. A dare manforte a Garboli e Loy c'è anche Rosso che alla fine di questa edizione lascerà «per un eccesso di impegni personali». Garboli, però, non rinuncerà ad essere il presentatore, con Attilio Bertolucci, del romanzo di Enzo Siciliano I bei momenti. [m. s.) Cesare Garboli

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