Ratzinger: l'Onu è perfetta ingiustizia

Ratzinger: l'Onu è perfetta ingiustizia polemica. Il cardinale attacca i Paesi ricchi con un violento atto d'accusa Ratzinger: l'Onu è perfetta ingiustizia E' un «Disordine mondiale», c'è una «Filosofia dell'egoismo» che ha investito il mondo. E c'è un grande ispiratore sovrannazionale di questo disordine, di questa filosofia. Il grande ispiratore è l'Onu. E chi punta il dito contro l'Organizzazione delle Nazioni Unite, il grande accusatore è il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, ex Sant'Offizio. Ratzinger, forse la mente teologica più chiara sul versante cattolico, lancia la sua accusa in una densa e dura prefazione a un libro appena uscito in Francia, dal titolo già molto esplicito LEvangile face au désordre mondial, di Michel Schooyans, per l'editrice Fayard. L'Onu, secondo Ratzinger, non è soltanto un consesso di nazioni, un organismo che si dà da fare a calmare, quando può, le voghe di guerra o di supremazia di alcuni Paesi. Con le sue periodiche conferenze internazionali (sull'incremento demografico, sulla donna), l'Onu ispira la filosofia del «Nuovo ordine mondiale», vuole prospettare un «uomo nuovo», un «mondo nuovo» e, indicando le vie per arrivare a questo traguardo, traccia le linee di una «nuova antropologia». Questo disegno mondiale, per il Prefetto dell'ex Sant'Offizio, si presenta, in definitiva e in concreto, perfino più nefasto di quello del marxismo. «Il sogno marxista spiega Ratzinger - era utopistico. Questa filosofia, al contrario, è molto realista: essa raccomanda, senza nemmeno tentare di giustificarsi, di non preoccuparsi per chi non ha nulla da produrre né può sperare in mia qualità di vita». An zi, «essa raccomanda di trovare delle strade per diminuire i convitati alla tavola dell'umanità, affinché non sia toccato il benessere di chi lo ha già raggiunto». Era lo stesso giudizio spietato che era venuto da parte cattolica, alcuni anni fa, per la Conferenza internazionale sulla popolazione mondiale a Rio de Janeiro, e che un uomo insospettabile come padre Balducci aveva così riassunto, po nendo le parole in bocca ai popoli sazi rivolti a quelli che hanno fame: «Voi non dovete moltiplicarvi, altrimenti stiamo male noi». E qualcuno aveva rievocato le parole del poeta degli arrabbiati inglesi, John Osborne: «L'ingiustizia è perfetta: coloro che hanno fame sono quelli che non lo meritano». Ora, annota Ratzinger, questa filosofia si manifesta in una direzione tutta particolare ed è stata consacrata nelle conferenze mondiali del Cairo e di Pechino. E' l'immagine della donna che viene stravolta, spiega il cardinale, e che provoca uno stravolgimento del sentire umano. L'8 marzo, papa Wojtyla ha elevato una forte protesta contro le libertà mancate, contro le condizioni di schiavitù delle donne nel mondo islamico. Ratzinger si affianca al Pontefice, ma per denunciare l'errore di fondo che minaccia la donna nel mondo occidentale. Qui, l'immagine che si crea della donna, per impulso delle iniziative culturali delle nazioni, è emblematica di quella che Ratzinger chiama «filosofia dell'egoismo», la «nuova antropologia, che dovrebbe essere alla base del Nuovo Ordine Mondiale». C'è una «paura della maternità - afferma Ratzinger - che si è impadronita di una gran parte dei nostri contemporanei». E' soprattutto da questa paura che si scorge l'aspetto drammatico, disumano, che tocca l'esistenza stessa del rapporto di partecipazione tra gli uomini. «In questa paura della maternità - scrive Ratzinger - gioca qualcosa di profondo: l'altro diventa il concorrente che toglie una parte della mia vita, una minaccia per il mio essere e il mio libero sviluppo. Oggi, non c'è più una Filosofia dell'amore, ma soltanto una Filosofia dell'egoismo)). «Potermi arricchire semplicemente nel dono - continua il cardinale -, ritrovarmi a partire dall'altro e attraverso il mio essereper-l'altro: ecco, questo viene rifiutato come un'illusione idealista. Ma è proprio qui che l'uomo viene ingannato. Lo si sconsiglia di amare. In definitiva, lo si sconsiglia di esser uomo». Il rimedio contro questa «lugubre ideologia»? Il «consiglio» di Ratzinger e dell'autore del libro, Michel Schooyans, è di costruire invece quella che viene chiamata «la civiltà dell'amore», dove, nell'uomo e nella donna, non ci siano più «paura e gelosia» per «l'altro»: l'altro che è quello che sta male, che ha fame, ma anche quello per il quale non si deve avere paura che venga al mondo. Domenico Del Rio «Una filosofia realista che non si preoccupa di chi non ha nulla da produrre ma vuole diminuire i convitati alla tavola dell'umanità» g Qui accanto il cardinale Ratzinger; sopra, Papa Wojtyla; a destra, una drammatica immagine delle condizioni di fame nel Terzo Mondo

Luoghi citati: Francia, Pechino, Rio De Janeiro