Fisco clemente con chi sbaglia

Fisco clemente con chi sbaglia Sanzioni ridotte da un ottavo a un sesto del minimo se si paga prima dell'accertamento Fisco clemente con chi sbaglia Minimulte per lei, Irpefe bollo auto ROMA. La riforma del Fisco introduce anche il concetto di clemenza verso il contribuente in buona fede, pronto a ravvedersi, a riconoscere tempestivamente i propri errori e autodenunciarsi. Gli uffici finanziari consentiranno allora di mettersi in regola pagando piccole sanzioni: da un ottavo a un sesto del minimo. Ma non si accaniranno sugli errori formali, che verranno condonati quando si tratterà di mancanze prodotte da regole complicate e appena introdotte. Due direttori centrali delle Finanze, Attilio Befera e William Rossi, hanno annunciato ieri in un seminario al Centro di documentazione per giornalisti l'imminente arrivo di una circolare sul ravvedimento operoso e l'avvio abbastanza soddisfacente del meccanismo dei versamenti unificati, primo esempio di «non punibilità» dei tanti errori formali commessi dalle banche e dalle Poste. Le Finanze non vareranno una norma specifica, ma le nuove regole che introducono i principi di legalità, imputabilità e colpevolezza puntano a tutelare il contribuente dagli errori non voluti: «I principi generali della riforma delle sanzioni - ha spiegato Rossi - considerano come non punibili i comportamenti e gli errori che non si possano imputare al contribuente». A beneficiare della nuova clemenza fiscale, saranno innanzitutto i tanti automobilisti che non hanno pagato in tempo la tassa di circolazione, i proprietari di case che hanno scordato l'Ici e quanti non sono in regola con le trattenute Irpef. «L'orientamento - ha spiegato il direttore centrale dell'accertamento William Rossi - è quello di prevedere le stesse modalità indicate flopo la soppressione dei servizi di cassa del ministero. In pratica si potrà utilizzare la Stèssa modulistica e fare i versamenti in banca, alle Poste o presso i concessionari». La clemenza varrà per tutti i tributi, compresi bollo, lei e trattenute Irpef, pagando cifre irrisorie. A meno che non siano già scattate ispezioni, verifiche e altri accertamenti e se la violazione non è già stata constatata. La riduzione a un ottavo del minimo scatta se il pagamento è eseguito entro 30 giorni dalla scadenza. E' di un sesto, per un pagamento eseguito entro il ter¬ mine di presentazione della dichiarazione relativa all'anno in cui è stata commessa la violazione, o entro un anno dall'omissione o dall'errore. La sanzione è di un ottavo del minimo anche nel caso di omessa presentazione della dichiara¬ zione, se questa è presentata con un ritardo non superiore a 30 giorni. E con la stessa aliquota si può sanare entro tre mesi un errore commesso, purché non incida sulla determinazione e sul pagamento del tributo. In pratica, costerà pochissimo mettersi in regola con l'Ici dello scorso anno (è una sorta di condono per chi vuole usufruire degli incentivi per le ristrutturazioni) o pagare il bollo auto in ritardo (le sanzioni previste in passato erano molto forti). La maggior comprensione del- le Finanze ha già trovato applicazione in questi giorni, con il primo versamento unico, e relativa possibilità di compensazione, di Iva e contributi: franchigia di due mesi, nessuna punizione per le banche e le Poste che hanno sbagliato la trasmissione dei dati. E non erano poca cosa: il 40% dei «files» conteneva errori. Il direttore centrale della Riscossione Attilio Befera ha citato i dati: dal 4 al 10 maggio banche e Poste (che hanno 4 giorni per fornire i dati all'Erario) avevano incassato 65 miliardi, ma Befera stima che siano stati 32 mila il 15, a conferma della cronica abitudine italiana di pagare all'ultimissimo minuto. Tra un mese, con l'autotassazione di giugno, l'Erario dovrebbe poi incassare altri 52-53 mila miliardi. Molti, ha spiegato Befera, hanno compensato imposte e contributi, ma solo il 30-35% ha chiesto la rateizzazione dei pagamenti. Pochi gli inconvenienti (errori materiali e code dell'ultimo giorno a parte), segnalati all'esordio delle nuove procedure. Le Poste operano in pratica con tutti i loro 14 mila sportelli. Le banche interessate sono state a maggio 260. Nessuna previsione invece sugli incassi Irap: finora le Finanze hanno registrato un solo versamento: i 2 miliardi di una banca, il 4 maggio. [b. g.] Il ministro delle Finanze Vincenzo Visco

Persone citate: Attilio Befera, Befera, Vincenzo Visco, William Rossi

Luoghi citati: Roma