Se piove forte, in ottomila via da casa

Se piove forte, in ottomila via da casa Sgombero forzato nel caso in cui le precipitazioni raggiungano i sessanta millimetri Se piove forte, in ottomila via da casa Igeologi: 4paesi nell'area a rischio SALERNO DAL NOSTRO INVIATO E' ormai pomeriggio, quando i sindaci dei 4 comuni sepolti dal fango escono da un'aula dell'Università di Fiscianc. Sono scuri in volto, hanno appena ascoltato la sentenza emessa dal pool di esperti incaricato di disegnare una mappa delle zone più esposte al rischio di frane. Una sentenza terribile. Settemila persone dovranno sgomberare nel caso che la pioggia raggiunga i sessanta millimetri. Un intero paese, Quindici, in cui vivono 2400 persone, è da considerare «zona rossa»: ci si può vivere, ma sempre con l'incubo dell'esodo all'arrivo del maltempo. Identica sorte hanno subito quattro frazioni di Sarno: Episcopio, San Vito, Sant'Eràino e Foci. Anche Siano e Bracigliano sono parzialmente coinvolte dal rischio di altri smottamenti. La mappa dei rischi approntata a tempo di re¬ cord da 50 studiosi dell'Università salernitana avrà valore fino al 15 agosto. Se in questo periodo le piogge supereranno il livello di guardia, l'esodo sarà obbligatorio. Ma che cosa succederà dopo quella data? «Sarà necessario ricalibrare la soglia di allarme - rispondono gli esperti -. Un conto è trovarsi alle prese con un temporale estivo, altra cosa con le precipitazioni autunnali». Per mesi nelle zone rosse non si potrà ricostruire «né spostare una sola pietra», come dice il sottosegretario Franco Barberi. Le uniche attività riguarderanno la rimozione del fango e dei detriti dalle case e le opere di consolidamento delle zone franose. «Aspetteremo la sirena come prima dei bombardamenti della seconda guerra mondiale», commenta uno dei primi cittadini con i nervi a fior di pelle. Antonio Siniscalchi, sindaco di Quindici, il paese più colpito, è interdetto ed esasperato: «D'ora in poi vivremo in un paese ingabbiato e paralizzato. Ci costringete a vivere in una gigantesca topaia. Grazie, Stato». Quella consegnata ieri è una mappa del rischio definito «residuo», perché riguarda quei fianchi della montagna già interessati dal fenomeno franoso. «Quelle zone rappresentano ancora un pericolo molto alto - spiega Barberi -. Ma la mappa non deve essere interpretata come una sentenza definitiva. Lavoreremo per ripristinare al più presto le condizioni di vivibilità e per fare in modo di ridurre al massimo le zone rosse». Il sottosegretario elenca le opere necessarie per la «messa in sicurezza» delle aree a rischio: «Si tratta di realizzare un sistema per convogliare altre possibili frane in grandi vasche di contenimento. Bisogna, ancora, costruire argini per proteggere le zone più esposte. Io capisco l'amarezza del sindaco di Quindici, a nessuno fa piacere pensare che il suo comune è da considerarsi interamente a rischio. Ma noi dobbiamo badare alla sicurezza delle persone». [f. mil.] La rabbia del sindaco di Quindici: «Aspetteremo la sirena come prima dei bombardamenti durante la guerra Grazie, Stato» Blocchi di cemento proteggono i passaggi pedonali a Quindici

Persone citate: Antonio Siniscalchi, Barberi, Franco Barberi

Luoghi citati: Salerno