l'nata l'associazione degli «Italiani europei»
l'nata l'associazione degli «Italiani europei» Amato presidente: «Non affiancherà la Cosa2» l'nata l'associazione degli «Italiani europei» ROMA. Giuliano Amato pensa a un'Europa, aperta, senza confini, caratterizzata dalla diversità. «Guai se dovesse chiudersi in sé, se dovesse continuare a vedere gli altri come "barbari". Rischerebbe il declino come è accaduto a Sparta e Atene. Non è un problema da affrontare in termini di buonismo, come di organizzazione collettiva. Un fatto non di valori ma di utilità». Amato parla come presidente dell'associazione «Italiani europei» appena nata. Affiancato da Andrea Manzella, Alfredo Reichlin, Giorgio Ruffolo, Salvatore Veca, Luciano Canfora, Marta Dessù (assente Chiara Saraceno) che costituiscono il comitato di presidenza, e da Giuseppe Vacca che ne è il direttore. La Fondazione culturale della sinistra per l'Europa annunciata il 2 febbraio scorso in un convegno al San Michele presenziato da Massimo D'Alema, vedrà la luce solo fra un anno e porterà lo stesso nome di questa associazione, che si occuperà di farla concretamente decol¬ lare. Fondazione (e associazione) non affiancheranno la Cosa2, né alcun altro partito. «Sarà politica, non partitica», sottolinea Amato. E lo stesso Reichlin precisa di essere lì «non come rappresentante del Ds, ma come persona». Nondimeno, la neonata associazione occupa uno spazio a sinistra, e la sua ambizione è grande. «Si tratta di modificare il rapporto tradizionale fra la cultura e la politica: non tanto trovare soluzione ai problemi che la politica pone, ma assumersi la responsabilità di identificare gli stessi problemi, indicando l'agenda alla politica». Qualche esempio: l'educazione, intesa come risorsa, bene pubblico; il welfare europeo, per superare i vincoli generati dall'integrazione, La «grande muraglia» europea, che è appunto il tema dell'Europa. aperta. Ma la messa a punto precisa delle tematiche sulle quali lavorerà questa specie di «Aspen Institute» della sinistra sarà fatta il 6 giugno in un seminario, [m. g. b.]
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