« Un mandante dietro Pacciani » di R. Cri.

« Un mandante dietro Pacciani » L'ipotesi sugli omicidi delle coppiette nel libro scritto dal capo della Mobile « Un mandante dietro Pacciani » «Persona altolocata, appartenente a una famiglia ricca » FIRENZE. Dietro a Pietro Pacciani e ai suoi complici, i cosiddetti «compagni di merende», per anni si è mosso nell'ombra, e forse si muove ancora, un mandante di ben altro spessore, «una persona altolocata, appartenente ad una famiglia fiorentina ricca e potente». La nuova pista sui delitti delle coppiette è affidata all'ennesimo libro dedicato agli omicidi di Firenze, ma a fare la differenza stavolta è l'autore del volume, il capo della squadra mobile di Firenze Michele Giuttari, l'investigatore che nel 1995 ha riaperto il caso del «mostro», portando alla luce 10 scenario di una banda di serial killer che ruotava intorno a Pacciani. La morte di Pietro Pacciani, 11 protagonista dell'inchiesta sui defitti delle coppiette, per gli inquirenti «non è un caso chiuso ma una circostanza sulla quale si sta ancora indagando» ha detto il capo della squadra mobile, presentando il libro scritto con il giallista Carlo Lucarelli. In «Compagni di sangue» (edizioni Le Lettere), oltre ad indicare quella che sembra qualcosa di più di una semplice ipotesi investigativa, Giuttari svela anche due particolari inediti dell'inchiesta in corso. La prima riguarda la figura di un misterioso pittore svizzero, Claude Faibriad, che per anni è vissuto in una lussuosa villa di San Casciano, dove aveva lavorato anche Pacciani come giardiniere. Faibriad è scomparso alla vigilia dell'inizio del processo ai «compagni di merende» (maggio 1997) e si è lasciato dietro una serie di oggetti inquietanti: un revolver, una imponente raccolta di materiale pornografico, tra cui una rivista con immagini di donne mutilate al seno e al pube. Ma soprattutto un blocco da disegno tedesco «Skizzen Brunnen», analogo a quello che fu trovato a casa di Pacciani e che rappresentò uno degli elementi d'accusa al processo, perché forse ap- parteneva ad una vittima. In una casa colonica di Faibriad sull'Appenino, infine, sono stati trovati su tutte le pareti dei murales raffiguranti animali e donne con evidenziati gii organi genitali, con molte analogie con i celebri disegni di Pacciani. Un altro episodio inedito risale al settembre scorso, quando un uomo, indicato con le iniziali F.G., si è presentato a Giuttari con un cUindro metallico all'interno del quale c'era un foglio con annotata la targa di un'auto di una coppia vittima dei delitti. L'uomo ha dato varie versioni sull'oggetto, poi ha detto che è un falso. Ma una perizia ha rivelato che il biglietto è stato scritto da Pacciani. Nel libro il poliziotto e il giallista raccontano «una storia vera, basata su fatti realmente accaduti, con un finale fantasioso». Ma Giuttari fa anche capire di aver elementi per sostenere che dietro le ipotesi potrebbe nascondersi la realtà. [r. cri.]

Luoghi citati: Firenze, San Casciano