Aziz a Roma di M. Mo.
Aziz a Roma Aziz a Roma «Dini, aiutaci per Vembargo» ROMA. «I prossimi mesi saranno decisivi per i rapporti fra Iraq ed Onu». Con queste parole il ministro degli Esteri, Lamberto Dini, ha accolto ieri il vicepremier iracheno, Tareq Azi?., in visita in Italia fino a giovedì. Nel colloquio il tema centrale è stato infarti l'embargo Onu contro Baghdad, votato dopo l'invasione del Kuwait, nel 1990. Aziz, braccio destro eli Saddam, ha ripetuto l'appello lanciato la scorsa settimana a Parigi: «Fate terminare un embargo che uccide i più deboli perché noi siamo impegnati al rispetto delle risoluzioni Onu». A questa riclùesta il capo della Farnesina - che si era in precedenza consultato telefonicamente con il segretario di Stato, Madeleine Albright - ha risposto facendo presente che in seno al Consiglio di Sicurezza qualcosa potrebbe cambiare: se da un lato, ha spiegato Dini, «permane la necessità del pieno rispetto delle risoluzioni Onu» dall'altro si intravede la possibilità di una schiarita. A luglio infatti l'Agenzia internazionale per l'energia atomica presenterà al Consiglio di Sicurezza il nuovo «rapporto-Iraq» ed è prevedibile - secondo quanto dichiarato a più riprese dagli ispettori Onu - che attesterà l'avvenuto disarmo nucleare iracheno, «hi questo caso - spiegano alla Farnesina - sarebbe; terminata la prima fase del disarmo iracheno, restando da completare le altre relative alle armi batteriologiche e chimiche». Dini ha spiegato ad Aziz che l'approvazione del rapporto Aiea a luglio potrebbe aprire una «fase nuova», sempre naturalmente a patto che Baghdad «non venga meno agli impegni presi» con l'accordo Saddam-Annan dello scorso 23 febbraio. Il capo della Farnesina ha mostrato inoltre attenzione per la richiesta irachena di poter reinvestire i proventi della «Oil-for-food» per riattivare gli impianti petroliferi ancora fatiscenti. Nel corso del colloquio sono stati affrontati altri temi regionali, a cominciare dalla questione curda (molti dei profuglù giunti in Italia attraverso la Turchia erano origmari del Kurdistan iracheno). Lasciata Villa Madama, Aziz si è recato nella sedo di Rifondazione per un incontro di 40 minuti con Fausto Bertinotti. «Grazie per il sostegno che ci avete dato durante la crisi del Golfo» ha esordito Aziz prima che Bertinotti riaffermasse l'impegno a «superare l'embargo». L'incontro più top-secret è avvenuto a sera inoltrata, quando Aziz è stato ricevuto dal presidente dell'Eni, Guglielmo Moscato. All'ordine del giorno l'interesse dell'Agip per il giacimento petrolifero di Nassirya. Aziz nei colloqui è sembrato «ben disposto». Oggi Aziz viene ricevuto in Vaticano e già preannimcia: «Chiederò al Papa un impegno più attivo contro l'embargo», [m. mo.]
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