Alle urne le due anime della comunità ebraica di M. Tos.

Alle urne le due anime della comunità ebraica Il Consiglio eleggerà il successore della Zevi Alle urne le due anime della comunità ebraica ROMA. Gli ebrei italiani scelgono i delegati che dal 21 al 23 giugno parteciperanno all'elezioni del nuovo Consiglio dell'Unione delle Comunità, e da cui verrà scelto il nuovo presidente. Una votazione i cui risultati veranno resi noti oggi, e che è caratterizzata dalla presenza di numerose liste. Una parte dei delegati viene nominata direttamente dai Consigli delle singole comunità; cinque vengono scelti dall'Assemblea rabbinica; e un'altra parte viene scelta dalla base. Il nuovo consigbo dovrà esprimere un presidente in so^ituzione di Tullia Zevi, che ha rico±. irto questo incarico per quattro volte (sedici anni) e che non intende ricandidarsi. Si affrontano - grosso modo -due linee. Per Luciano Tas, ex direttore di Shalom, uno dei problemi è costituito dall'«invadenza della vera ortodossia, cioè del rabbuiato israeliano, che ha intimidito il rabbuiato europeo», e ha provocato, alla fine del '97, la decisione dell'assemblea rabbinica italiana di non far «passare all'ebraismo automaticamente i figli di madre non ebrea come era accaduto in Italia da secoli». Tas teme l'allontanamento di molte fami¬ glie; a Roma il 60% dei matrimoni sono misti. Nelle comunità più piccole questo dato sale fino all'80%, e oltre. «Amici di Trieste mi dicono che da anni non c'è più un matrimonio fra ebrei. Il problema di una comunità è di cercare di tenere tutti insieme, non di allontanare». La lista «laica» di cui fa parte Luciano Tas si oppone a una Usta che sostiene la definizione di un'ortodossia più netta e rigorosa, e soprattutto non vuole la presenza - come in Usa - di ebraismo «conservative» o «reformed», che permettono cose non concesse dall'ortodossia: rabbini donna, per esempio. Un altro punto di differenza è costituito dall'atteggiamento verso Israele. «La linea del rabbuiato ortodosso si unisce a quella che potremmo chiamare la "destra israeliana", cioè che dice: right or wrong, my country (giusto o sbagliato, è il mio Paese). Per noi è inaccettabile». La politica di Netanyahu, per esempio è giudicata «suicida». Altri punti di discussione riguardano i rapporti con l'esterno, e l'utilizzazione dell'8 per mille, che per la prima volta quest'anno dovrebbe giungere all'Unione delle Comunità italiane. [m. tos.]

Persone citate: Luciano Tas, Netanyahu, Tullia Zevi, Zevi

Luoghi citati: Israele, Italia, Roma, Trieste, Unione Delle Comunità, Usa