L'«Arsenio Lupin» della Liguria restituisce il tesoro ai reali inglesi di M. Nu.
L'«Arsenio Lupin» della Liguria restituisce il tesoro ai reali inglesi Savona: ma resta il mistero sulle lettere di Camilla a Carlo L'«Arsenio Lupin» della Liguria restituisce il tesoro ai reali inglesi SAVONA. E alla fine Renato Rinino, il ladro di Savona, che riuscì ad impadronirsi nel febbraio '94 a Londra di alcuni gioielli e - forse - anche di alcune lettere di Camilla al principe ereditario, custoditi nella dimora di St. James, s'è deciso. Grazie alla «mediazione» del suo avvocato con gli mefuirenti, ha riconsegnato il bottino, scritti compresi, rubati nel febbraio '94 alla famiglia reale. Rinino, che ora vorrebbe lasciare il carcere per essere «affidato» ai servizi sociali, ha pure scritto una lettera di scuse a Carlo: «Chiedo perdono per il fiuto e per il clamore sollevato negli ultimi mesi in tutto il mondo». Addio sogni di gloria e, soprattutto addio business miliardario legato alle misteriose lettere di Camilla. Proprio ieri, il suo legale, rispondendo a una domanda sull'esistenza o no dell'epistolario amoroso, ha detto: «No comment». Risposta sibillina: si riapre così uno spiraglio sull'esistenza delle lettere, mai confermate e mai negate da Rinino, ribattezzato l'«Arsenio Lupin» della Riviera. Strano, perché il ladro savonese, a differenza del suo maestro, a «farla franca» non c'è riuscito proprio mai. Lui sognava, con l'appoggio di un ufficio stampa e del suo ex avvocato Alessandro Garassini, tra l'altro presidente della Provincia di Savona per l'Ulivo, di trasformare la restituzione del bottino reale in una suggestiva cerimonia, «utile a rilanciare l'immagine turistica della Riviera», secondo la bizzarra idea dell'ex difensore. Da una parte Rinino, ladro pentito; dall'altra Charles Windsor. Una stretta di mano per siglare un patto tra gentiluomini, - sotto una pioggia di flash - preceduto però da un poco nobile «mercato» delle foto in varie pose del medesimo Rinino, dalla festa al night al tradizionale scatto davanti a Victoria Station, con la T-Shirt della Royal Family. La storia è finita nel modo più sordido possibile. A tarda sera, nell'alloggio di un condominio popolare di Savona, il «tesoro» è stato restituito da un familiare del ladro in fretta e senza tante storie. Eppure, nelle prime battute, era stata un'indagine brillante. Via Interpol, erano arrivate le prime indicazioni sul furto di St. James; poi l'intuizione di un ispettore della squadra mobile di Savona, confermata poi dalle impronte digitali, [m. nu.]
Persone citate: Alessandro Garassini, Arsenio Lupin, Charles Windsor, Renato Rinino, Rinino, Royal Family
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