I SENTIERI TORTUOSI

I SENTIERI TORTUOSI I SENTIERI TORTUOSI CHE ci faccio qui?». Forse, fosse in vita, Brace Chatwin lo ripeterebbe ancora una volta vedendo le sue immagini a Torino, nelle sale della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea. Eppure da qualche tempo l'opera letteraria e fotografica dell'autore inglese, nato nel 1940, è oggetto di interesse da parte del pubblico in città. E lo ha testimoniato, lo scorso dicembre, un convegno intitolato «Oltre il viaggio» e organizzato dal Circolo Excalibur. Autore di noti romanzi («In Patagonia», «Viceré di Ouidah», «Sulla collina nera», «Le vie dei canti», «Anatomia dell'irrequietezza» e appunto «Che ci faccio qui?»), Chatwin è un teorico del nomadismo inteso come continuo attraversare la vita e il pensiero. I viaggi di- cui l'autore inglese scrive non sono percorsi lineari, ma racconti contorti che poco vollero distinguere i fatti dalla fantasia. E lo stesso metodo Chatwin lo ripropone con le immagini fotografiche scattate durante il suo continuo errare. Il risultato, come la scrittura, è «spoglio, cesellato» e ogni particolare del paesaggio come delle persone diventa uno spunto per continuare il racconto. «Sentieri tortuosi» è il titolo della mostra, promossa dalla Galleria d'Arte Moderna in collaborazione con l'Associazione Amici Torinesi dell'Arte Contemporanea, curata da Roberto Calasso e che sarà aperta al pubblico dal 21 maggio. Immagini che rientrano nella rassegna «La fotografia vista da...», ideata nel 1985 con l'intento di sollecitare alcuni protagonisti della cultura contemporanea ad esprimere riflessioni attraverso il mezzo fotografico. Fino al 13 settembre dunque saranno esposte 224 opere, in gran parte inedite. Oltre ai quaderni di tela, lo zaino, gli scarponcini - così lo ritrae un ritratto diventato famoso - la macchina fotografica è stata uno strumento che Chatwin ha sempre usato come archivio della memoria: «Forse dovremmo concedere alla natura umana una istintiva voglia di spostarsi scriveva Chatwin -, un impulso al movimento nel senso più ampio». E le immagini diventano un «taccuino visivo», minimali ed essenziali anch'esse, hanno accompagnato tutta la vita dell'autore, fino a pochi mesi prima della morte, per Aids, nel 1989. Dalla Mauritania ai deserti australiani e gli scatti, forse i più emozionanti, che accompagnano il romanzo «In Patagonia»; tutte immagini raccolte nel '93 nella pubblicazione «L'occhio assoluto» edita da Adelphi. Fotografie che devono essere osservate come soggetti che accompagnano la parola scritta per illustrare un tratto di vita che segue un percorso irregolare, perché, come l'autore scrisse nel romanzo «Utz», «se si ricostruisce una qualsiasi storia, quanto più strampalata è la caccia tanto più probabili saranno i risultati». Nelle foto: in alto «In Patagonia», qui sopra «Moschea a Isfahan», a lato «Uomo su un muro». Lisa Parola Sentieri tortuosi: Bruce Chatwin fotografo, Galleria Civica d Arte Moderna e Contemporanea via Magenta 31 da martedì a domenica 9-19 chiuso lunedì; ingresso lire 10 mila, ridotto 5 mila per ragazzi di età compresa tra i 10 e i 18 anni visitatori di età superiore ai 65 anni e studenti universitari sotto i 26 anni Catalogo Adelphi Per informazioni: 167-015475 Fino al 13 settembre I SENTIERI TORTUOSI

Persone citate: Bruce Chatwin, Chatwin, Lisa Parola, Roberto Calasso

Luoghi citati: Adelphi, Mauritania, Torino