Quali traduzioni di Giorgio Calcagno

Quali traduzioni Quali traduzioni Giovedì 21 alle ore 15 in Sala gialla convegno su «Traduzioni, fortuna letteraria e promozione del libro» con Enrico Arcaini, Giovanni Bogliolo, Pietro Corsi, Jacqueline Favero, Philippe Katinchi, Giuliano Soria. Coordina Giorgio Calcagno. ELL'ETJROPA unificata dalla moneta continueranno a dividerci le lingue. Per pagare, nei vari Paesi, non dovremo andare più dal cambiavalute; ma per parlarci avremo ancora bisogno del traduttore. Una rete di interpreti, passaparola simultanei, speaker in cuffia è destinata ad avvolgere il nostro continente, per mettere in comunicazione i nuovi concittadini portoghesi e finnici, irlandesi e tedeschi, spagnoli e fiamminghi. Almeno fra noi neolatini, che siamo nati dallo sbriciolamento dell'unica lingua di Roma, possiamo capirci? Almeno con i cugini dall'altra parte delle Alpi, che hanno improntato per secoli la nostra cultura e, prima, ne erano stati improntati, sapremo dirci qualcosa? Per quanto sembri paradossale, nell'Europa dei trafori, degli scambi e, ora, dell'Euro, la Francia non si è affatto avvicinata a noi, culturalmente, negli ultimi anni. Sono lontani i tempi in cui un italiano medio leggeva due libri francesi per ogni romanzo nazionale. Una persona di buoni studi, negli Anni 50, si sarebbe vergognata di non conoscere l'ultimo premio Goncourt. Oggi anche molti professori universitari non saprebbero dire nemmeno il titolo del libro consacrato a Parigi: che da noi, in ogni caso, non viene più tradotto. Giuliano Vigini, della editrice Bibliografica, l'uomo che sa tutto sulla vita del libro, ha calcolato che le traduzioni dal francese, negli ultimi vent'anni, si sono quasi dimezzate. Nel 1996 - ultimo anno rilevato - in Italia sono uscite 51 mila opere, di cui 13.288 in traduzioni. Quasi settemila, il 52 per cento, sono dall'inglese. Dal francese he sono state tradotte 1797, il 13,5. Appena dieci anni fa erano ancora il venti per cento. Ci può consolare un po' il fatto che, a partire dagli Anni 80, trascinati dall'effetto Eco, si traducono più libri italiani in Francia, dove prima i nostri autori restavano per la maggior parte sconosciuti. Modesta consolazione, fra due culture progressivamente minoritarie, nel mondo. E l'interesse di Parigi, sempre apprezzabile, arriva quando la nostra letteratura sta toccando i livelli più bassi del secolo. Ma qualcosa da offrirci, reciprocamente, lo abbiamo ancora. E non soltanto nei classici, di cui siamo, al di qua e al di là delle Alpi, ricchissimi. Benvenuta dunque l'iniziativa del Salone del Libro, promossa dal nostro Ministero dei Beni Culturali, per un confronto sulle traduzioni fra i due Paesi, nella prospettiva di un rilancio e magari di un miglioramento. L'importante è che, ai discorsi, seguano poi i fatti: cioè, in questo caso, le parole. Giorgio Calcagno

Persone citate: Eco, Enrico Arcaini, Giorgio Calcagno, Giovanni Bogliolo, Giuliano Soria, Giuliano Vigini, Goncourt, Jacqueline Favero, Philippe Katinchi, Pietro Corsi

Luoghi citati: Europa, Francia, Italia, Parigi, Roma