SALONE DEL LIBRO TORINO di Mirella Appiotti
SALONE DEL LIBRO TORINO SALONE DEL LIBRO TORINO SALONE del Libro di Torino, 21-25 maggio: al Lingotto, come sempre. Ma non sarà il Salone di «sempre». Perché attorno a questa undicesima tornata sta succedendo qualcosa di diverso e, forse, di consolante. Infatti, appena uscito dalla lunga tempesta (gli abbandoni, Placido e Costanzo; il passaggio non proprio spontaneo del fondatore Guido Accornero da amministratore delegato a consigliere d'amministrazione, restando comunque il motore della kermesse; le dimissioni della " coordinatrice Bea Marin, nonché l'ombra eternamente presente di una Milano potenziale scippatrice) il Salone '98 sembra già rigenerato. Con una apertura vistosa ai giovani e giovanissimi lettori reali o potenziali grazie ai quasi 2000 mq dello Spazio Under 16 allestito nel piazzale del Lingotto, questa edizione concentrata scrupolosamente sul biro (tra carta e Internet) promette davvero, negli oltre 200 appuntamenti in calendario, di affrontarne i problemi, in positivo e in negativo, senza concedersi troppi lussi spettacolari: linea indubbiamente molto subalpina. Concentrazione anche topografica visto che quest'anno tutte le performances si svolgeranno tra gli stand degli editori il numero dei quali è salito dai 1368 del '97 agli attuali 1382 nonostante la defezione, fonte di disappunto, di nomi importanti, Laterza, Tropea, Baldini & Castoldi (più grave di tutte forse quella dell'Associazione Italiana Editori), mentre non va dimenticata la presenza, per il secondo anno, della Francia. Il grande protagonista sarà Dario Fo in un Salone che si apre e si chiude con il convegno dedicato a La lettura come risorsa sociale che coinvolgerà Governo (Veltroni), sindacati, imprenditori, mass media chiamati ad un «tavolo permamente» per la promozione e diffusione del libro in vista del nuovo welfare del 2000, e che mette al centro un'indagine su «Letteratura e impegno civile». Un Salone che tocca, salutarmente, anche le corde dell'umorismo («Ridere leggendo»). Un Salone-labirinto senza l'appeal di un tema forte ma dipanato attorno a 4 colorati fui d'Arianna: azzurro per la spiritualità, giallo per l'enigma, rosso-vita per indagare su narrativa e saggistica itahane, verde-amerinda per scandagliare la cultura sudamericana. Filo azzurro. Affidato a Gabriella Caramore, è il percorso con il maggior numero di incontri, ima quindicina, dal dibattito sul sacro nel nuovo millennio al mito; dalle riflessioni sulla new age alle domande su religione e cyber-spazio; dalla storia delle religioni extraeuropee alla Sindone. Tra i relatori, ai due estremi, Enzo Bianchi e Aldo Nove, in un coro di voci alternative. Filo giallo. Carlo Lucarelli, come un pesce nell'acqua, organizza il convegno «Brividi: il giallo, il noir, il thriller» riunendo un po' tutti i giovani guru di un «genere» che sarà esplorato anche dal punto di vista dell'antropologia del male, delle donne, «ovvero la metà migliore del delitto», mentre altre inchieste si svolgeranno attorno al giallo italiano e, intrigante, al giallo e noir nel Mediterraneo. Filo rosso. Farci entrare nel «laboratorio Italia» è l'ambizione di Paolo Mauri che ha coordina- to una decina di «indagini» a cominciare dall'identikit dello scrittore e le sue scelte di fine millennio, la sua lingua (Biamonti, Del Giudice, Orengo, Marami), la sua «modernità» (Ammaniti, Mozzi, ecc.) approdando infine ai classici (con la voce di Lavia, Pagni, la Piccolo). E c'è anche posto per battagliera «New Wave letteraria torinese» (Farinetti, Montrucchio, PeUegrini, Remmert). Filo verde. Il colore del serpente piumato, il mondo «Sur» in esplosione di cui ci darà conto soprattutto il grande convegno su «Cultura sudamericana tra spiritualismo e sincretismo religioso, tra letteratura e telenovela» oraganizzato da Gianni Mina con padre Betto, Chavarria, Taibo II, la Menchù. La biblioteca ideale. Allestita dal Salone con l'Associazione Italiana Bibhoteche attraverso le Biblioteche civiche di Torino. Vi saranno esposte, consultabili, tutte le novità del '98 che i 1382 editori presentano nei loro stand. L'occasione per fare esperienza diretta di una bibboteca pubblica, strumento di conoscenza sempre più importante in futuro. La montagna incantata, infine nel 3° padiglione saranno raccolti i libri che avremo voluto regalare alle bibhoteche carcerarie «nella convinzione che la lettura possa essere una delle chiavi per tornare a essere cittadini uberi e consapevoli». Accogliamo l'invito, cerchiamo anche noi di esserlo, consapevoli. Buon Salone. Mirella Appiotti SALONE DEL LIBRO TORINO
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