L'ASINELLA E IL CANTASTORIE
L'ASINELLA E IL CANTASTORIE L'ASINELLA E IL CANTASTORIE Claudio Zanotto Contino allo zoo fa rivivere i racconti di «Rifugio» PER due domeniche, il 17 e 24 maggio, alle 16,30 (con una replica il 6 giugno nell'ambito della Giornata Mondiale dell'Ambiente), al Parco dello Zoo di corso Casale 15, Claudio Zanotto Contino racconterà una bella storia. Il viaggio di cento chilometri, compiuto l'anno scorso, con l'asinella Geraldina La Sommaire, attraverso le Alpi Piemontesi, fermandosi nei paesi di fondovalle a raccontare favole e leggende montagnarde, rifacendo l'antico mestiere del cantastorie ambulante. Il lento vagabondare è cominciato da Vonzo, nella Val Grande di Lanzo, ed è proseguito per le valli dell'Orco, di Ribordone, Soana «dove sono nati - spiega Zanotto che è anche animatore con la compagnia del Teatro delle Trasmigrazioni - racconti di orchi e fate, masche, santi, mischiati con le vicende terrene e faticose di contadini, boscaioli, montanari, contrabbandieri e bracconieri», concludendosi nell'alta Val Chiusella, con i racconti dei minatori delle miniere di ferro - abbandonate da decenni - e del mito dell'Urcat, l'uomo selvatico dei boschi. Mito diffuso un po' dappertutto nelle montagne, chiamato altrove «sarvan». Il lungo itinerare ha avuto momenti come dire, complicati, come durante la salita da Fondo in Val Chiusella alla Bocchetta delle Oche, o da Pialpetta al colle della Crocetta per scendere a Cere- sole. «Qui - racconta Contino - arrivati sotto al colle, al lago della Vercellina, sopra il Gias del Buric, vedi le combinazioni (burich in piemontese vuol dire asino), Geraldina si è bloccata e si è messa a dormire. Ero disperato perché erano le otto di sera, pioveva e non c'era un metro in piano per mettere la tenda. Allora come nelle favole è comparso un pastore che ci ha indicato delle grange dove avremmo potuto ripararci». Contino ha messo insieme uno spettacolo composito, intitolato «Bifugio, i viaggi con l'asino», cucendo racconti fantastici, appartenenti alla cultura popolare, e testimonianze di un itinerario alpestre, fatto di lunghe sgambate su sentieri e mulattiere, scavalcando colli, attraversando boschi e praterie d'alta quota, per scendere poi nei villaggi a raccontare le sue fiabe. Parlando del diavolo, partendo dal ponte omonimo di Lanzo, della leggenda del naso d'argento, citata anche da Calvino, dei folletti del vento del Nivolet che fanno cambiare il tempo, e di Gian Pujet, Gian Pidocchietto in italiano, che viene mangiato da una mucca. Per ora l'asina Geraldina riposa nella sua stalla di Cuceglio, nel Canavese, paese di origine di Zanotto, in attesa di tornare «a recitare». Per informazioni sugli spettacoli telefonare al 669.98.79. Renato Scagliola
Persone citate: Calvino, Claudio Zanotto Contino, Contino, Gian Pidocchietto, Gian Pujet, Renato Scagliola, Zanotto
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