GABER all'Alfieri

GABER all'Alfieri GABER all'Alfieri fra canzoni e monologhi TORNA il Signor G. Con «Un'idiozia conquistata a fatica», ultima impresa condotta (come accade ormai da circa trent'anni) con l'ausilio creativo e la complicità elettiva dell'insostituibile Sandro Luporini, Giorgio Gaber si ripresenta a Torino. Lo spettacolo, ospitato all' Alfieri da martedì 19 a domenica 31 maggio alle 20,45, concluderà la programmazione della stagione dello Stabile. La coDaudata formula gaberiana, che vede alternarsi monologhi e canzoni, resta anche in questo caso inalterata. L'attore sarà dunque affiancato sul palcoscenico da alcuni musicisti che suoneranno dal vivo: Luigi Campoccia, Claudio De Mattei, Gianni Martini, Luca Ravagnani ed Enrico Spigno. Il Signor G torna, per nulla addolcito dagli anni, più sarcastico, più amaro, più spietato che mai. E ancora sempre, irrinunciabilmente, fuori dal coro. Se in anni meno sospetti sembrava possibile accostarlo ad una certa area del panorama culturale e politico nazionale, oggi è indiscutibile la sua assoluta individualità, l'intransigenza implacabile e coerente con cui prosegue la sua personalissima «indagine sui disagi esistenziali della nostra epoca». «Il tema centrale - scrivono i due autori - diventa lo stretto rapporto di causa-effetto che c'è tra l'inarrestabile espansione del mercato e lo scadimento delle coscienze sempre più assuefatte al consumo e alla totale dipendenza dalla produzione». E tanto per evitare fraintendimenti, il monologo iniziale arriva diretto a uno dei nodi cruciali dello spettacolo: la lotta alla massificazione, alla banalizzazione della cultura che va preservata attraverso il silenzio e la non-divulgazione: «Tu mi dirai che la divulgazione è un dovere civile e che evolve il livello culturale della gente. Non riesci proprio a distaccarti da un residuo populista e anche un po' patetico» e ancora: «La cultura deve essere segreta. Non esiste una sola idea importante di cui la stupidità non abbia saputo servirsi». Ed è solo l'inizio. Non si salva quasi nulla di questo nostro tempo che annovera nel più quieto e placido conformismo animalisti, ex tangentisti, buonisti, salutisti, leghisti, tanto per pescar dal mucchio, tutti «indaffarati con niente da fare, con niente da dire» colpevoli di un imbarbarimento che ha ucciso i grandi sogni e i pensieri. Non si risparmia il Signor G, che provoca, che non cede a compromessi, che accusa, che sfotte, che non si rassegna. Da sempre, o gli si urla contro, o lo si applaude. Da sempre, in entrambi i casi, con tutta l'anima. Grazie, Signor G. Monica Bonetto GABERall'Alfieri fra canzoni e monologhi Giorgio Gaber attesissùno con il nuovo spettacolo «Un'idiozia conquistata a fatica» dal 19 al 31 maggio per lo Stabile

Persone citate: Claudio De Mattei, Enrico Spigno, G. Monica Bonetto, Gianni Martini, Giorgio Gaber, Luca Ravagnani, Luigi Campoccia, Sandro Luporini

Luoghi citati: Torino