Meteorite nei prati delle Marche

Meteorite nei prati delle Marche Meteorite nei prati delle Marche Cadde nel '96, ricostruita la sua storia spaziale MINI impact all'italiana: l'ultimo sasso cosmico ritrovato nel nostro Paese è caduto il 25 settembre 1996 alle 17,30 nelle campagne di Fermo, provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche. Si tratta di una meteorite rocciosa. Su segnalazione di Luigi Benedetti, la ritrovò due giorni dopo Giuseppe Santarelli, ai bordi di un sentiero, in un piccolo cratere profondo 30-40 centimetri. Misura 19 x 24 x 16 centimetri, pesa 10,2 chilogrammi ed è tutta ricoperta da una sottile crosta di fusione di vetro nero spessa 0,2 millimetri. Un corpo del tipo di Fermo entrando in atmosfera comincia a perdere massa per ablazione già al di sotto di 100 chilometri, raggiungendo la massima luminosità dopo alcuni secondi. Poi nella stratosfera subisce una forte decelerazione e la pressione lo fa esplodere. I bang sonici riportati da alcuni testimoni suggeriscono che Fermo si è spaccata perlomeno in 2-3 pezzi nella bassa stratosfera. A queste altezze la sua velocità di entrata, che era probabilmente sui 15 chilometri al secondo, si è molto ridotta e i pezzi sono caduti a velocità di qualche centinaio di metri al secondo. In questa fase un osservatore non può vedere alcun effetto luminoso e l'impatto al suolo dei frammenti del corpo, che in entrata poteva avere le dimensioni del metro, avviene con pochi danni e forma piccoli crateri. Finora è stato recuperato un solo pezzo, ma altri frammenti dovrebbero essere disseminati nella zona. All'analisi petrografica eseguita dal gruppo di ricercatori coordinato da Molin, del Dipartimento di mineralogia e petrologia di Padova, Fermo ha rivelato una struttura eterogenea caratterizzata da clasti (frammenti irregolari) di diverse to¬ nalità di grigio. L'esame al microscopio su una sezione sottile lucida, spessa 0,03 millimetri, mostra differenze nella tessitura tra i clasti osservati a occhio nudo, mentre l'analisi chimica effettuata con la microsonda elettronica sulle fasi mineralogiche (circa 300 punti) ha determinato il contenuto degli elementi chimici nei vari cristalli. I minerali presenti nella meteorite sono in ordine di abbondanza: olivina, pirosseno, pJagioclasio, kamacite, taenite e, in minore quantità, cromite e apatite. I dati petrografici e mineralogici permettono di classificare la metecrite Fermo come una condrite ordinaria brecciata, classe chimica H (da high iron, cioè ad alto contenuto in ferro). L'analisi degli isotopi nella meteorite è stata condotta dal gruppo coordinato da Giuseppe Bonino del Dipartimento di fisi¬ ca generale dell'Università e dell'Istituto di cosmogeofisica del Cnr a Torino. La meteorite contiene numerosi isotopi cosmogenici prodotti dall'interazione con i raggi cosmici nello spazio interplanetario, che sono utili per calcolare il tempo di esposizione di Fermo nello spazio (probabihnente alcuni milioni di anni) e per ricavare informazioni sulle variazioni dell'attività solare nel passato. Uno spettrometro gamma ad alta efficienza, operante nel laboratorio sotterraneo del Monte dei Cappuccini a Torino, ha permesso di individuare in un campione di 800 grammi prelevato dal corpo principale la presenza del titanio 44, un radioisotopo cosmogenico che ha un tempo di dimezzamento di 66,6 anni e che è particolarmente indicato per lo studio delle modulazioni solari del flusso dei raggi cosmici galattici su scala secolare. [g. cev.l

Persone citate: Giuseppe Bonino, Giuseppe Santarelli, Luigi Benedetti, Molin

Luoghi citati: Ascoli Piceno, Fermo, Marche, Padova, Torino