I pm: chiedeteci scusa di R. Hit.

I pm: chiedeteci scusa I pm: chiedeteci scusa Boccassini e Caselli «Non siamo assassini» AMALFI. «Io e alcuni miei colleghi risultiamo indagati perché a nostro carico sono stati aperti alcuni procedimenti penali. Da parte nostra, però, non sono mai partite dichiarazioni destabilizzanti. Continuiamo ad andare avanti con il nostro lavoro, avendo fiducia nella giustizia perché sappiamo di non aver fatto nulla di male. Ma perché in un Paese civile come il nostro si dà la possibilità di chiamarci assassini?». E' lo sfogo di Ilda Boccassini, pm del pool Mani pulite, al convegno organizzato da «Riferimenti», il movimento presieduto da Antonino Caponnetto, «padre storico» dell'ufficio istruzione di Palermo. «Se un mio collega come Gherardo Colombo è stato punito perché si è espresso in termini critici nei confronti della Bicamerale - continua Ilda Boccassini -, perché non sono stati puniti altri pm che sullo stesso tema hanno espresso idee favorevoli? In ogni caso, abbiamo a che fare con una esternazione». Al convegno, era presente fra gli altri il senatore dei democratici di sinistra Guido Calvi. E, proprio rivolta a quest'ultimo, la Boccassini aggiunge: «Non posso accettare che l'onorevole Taradash (Forza Italia, ndr) mi chiami "squatter". Lei dovrebbe elùdermi scusa a nome del Parlamento». Anche secondo il procuratore di Palermo, Giancarlo Caselli, «è in corso un attacco volgare e rozzo alla giustizia. E - annota - tacere su questo è un suicidio, oltre che incomprensibile». Sostiene Caselli: «Non si tratta di un attacco solo contro i pm, ma contro tutta la magistratura e, quindi, contro tutta la giurisdizione. E, di fronte a tale aggressione, il silenzio e l'indifferenza di molte persone civili e oneste che ci cùcondano è incomprensibile». «Mi chiedo anche - conclude il procuratore capo di Palermo - che riflessi potranno avere questi attacchi nei confronti della magistratura giudicante. Sarà più difficile condannare se si sa di rischiare un linciaggio del genere. Sono convinto che i colleghi sapranno resistere, ma c'è il pericolo di alterare il rapporto tra cittadini e giustizia». Intanto, in merito all'esposto presentato da Berlusconi dinanzi ai magistrati bresciani, il leader della Quercia Massimo D'Alema spiega: «Nessuno ha impedito a Berlusconi di fare liberamente politica. Se Berlusconi ha delle accuse specifiche da rivolgere, le faccia. Io non conosco l'esposto, non mi occupo di cose giudiziarie. Mi occupo soltanto di politica». Poi, però, sul Cavaliere, aggiunge: «Preferisco un Berlusconi che presenta un esposto ai magistrati piuttosto che un Berlusconi che insulta i magistrati», [r. hit.]

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