«Impennata centralista che limita le Regioni» di R. Mas.
«Impennata centralista che limita le Regioni» «Impennata centralista che limita le Regioni» ROMA I MPORRE degli standard dall'alto, senza H prima aver valutato le risorse delle realtà locali, è mi tipico, esempio di neocentralismo che questo governo poteva risparmiarsi, sia in materia di assistenza sociale che di sanità». E' sferzante il prof. Renato Brunetta, docente nella seconda Univesità di Roma ed economista assai ascoltato nel Polo. Indicare degli standard significa garantire a un cittadino di Taranto gli stessi servizi di uno di Treviso, non crede? «Mi consenta di dare una risposta argomentata. Qui si parla del problema della sussidiarietà. Non c'è dubbio che ci vuole quella che si definisce "sussidiarietà verticale", ma non prima di aver esperito quella "orizzontale"». Professore, non ci confonda, per favore. «Spiego subito. Lo Stato ha delegato alcune competenze alle Regioni (dall'alto in basso, o meglio dal centro alla priferia) ed è giusto che vigili sull'applicazione di queste materie consegnate ad una autonoma gestione e che, in casi estremi, prenda iniziative di sussidiarietà, in pratica cioè si sostituisca una Regione che risulti essere inadempiente. Ma la sussidiarietà non è solo "verticale", ma anche "orizzontale", cioè, all'interno di una Regione, tra pubblico e privato. E' possibile, cioè che una Regione non ce la faccia a garantire un certo servizio con i propri mezzi, ma che possa farlo invece, a parità di spesa o addirittura più convenientemente, attingendo al mercato». Questa possibilità esiste anche nella proposta del governo. Dunque dov'è, secondo lei, l'errore? «Lo Stato ha detto alle Regioni di organizzare l'assistenza sociale, per esempio? Bene, ogni Regione deve essere lasciata libera di organizzarla come meglio crede. Deve farlo, si capisce. Deve farlo bene. Deve farlo rispettando la dignità, il diritto alla salute eccetera eccetera. Ma deve farlo con la cultura che ha, e con la cultura della classe politica che i cittaclini hanno chiamato al governo regionale». Invece? «Invece in questo caso il governo dà le dritte: si fa così e si fa cosà. Questa è una impennata centralista». Allora il governo può solo restare a guardare, senza garantire un minimo di equità ad ogni cittadino italiano, ovunque residente? «Il governo deve vigilare a che l'assistenza venga erogata in forme adeguate. Solo se una Regione è inadempiente, se ne frega o lascia correre, allora lo Stato deve intervenire (sussidiarietà verticale) e imporre degli standard. A posteriori, non a priori, capito? Perché alcune Regioni potrebbero fare addirittura molto meglio di quanto gli standard del governo centrale impongono». [r. mas.]
Persone citate: Renato Brunetta
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