Addio Frank, voce dell'amore di Lorenzo Soria

Addio Frank, voce dell'amore Sinatra è morto a Los Angeles stroncato da un attacco cardiaco: aveva 82 anni Addio Frank, voce dell'amore L'eredità contesa, duecento dischi e sessantatré film LOS ANGELES. Frank Sinatra, l'artista italo-americano che ha regalato al mondo canzoni come «Fly me to the Moon», «Stranger in the Night» e «My Way», il genio musicale che per tre generazioni ha definito più di ogni altro la canzone popolare americana, è morto a Los Angeles nella notte di giovedì di un attacco di cuore. Aveva 82 anni, 01' blue eyes. E se ne va, con lui, l'ultimo sopravvissuto del «rat pack», quel gruppo di cantanti buontemponi costituite da Sammy Davis, Dean Martin, Peter Lawford che Sinatra incoraggiava prima dei concerti: «Dobbiamo divertirci e goderci la vita, perché morire dev'essere una gran seccatura». Una seccatura che era nell'aria da un bel po' di tempo, da quando nel gennaio del 1997 Francis Albert Sinatra venne ricoverato in quello stesso ospedale dove è deceduto ieri, il Cedars-Sinai di Beverly Hills, per complicazioni polmonari. I giornali del mondo intero annunciarono che il cantante era ormai alla fine, che un prete era accorso per dargli l'estrema unzione. Ma dopo dieci giorni, una sigaretta che gli pendeva dalle labbra, Sinatra lasciò l'ospedale. C'è tornato altre tre volte, in questo anno e mezzo. E sempre, apparentemente, per andare incontro alla sua fine. Tre mesi fa la sua morte venne anzi ufficialmente annunciata da un'agenzia di stampa e la famiglia si vide costretta a smentire la notizia. Quando giovedì sera è stato portato d'urgenza al Cedars, la moglie Barbara era dunque ottimista. Ma alle 22,50 se n'è andato. Poco dopo, Barbara, è stata raggiunta dai tre figli che il cantante aveva avuto da Nancy Barbato, la prima moglie: Nancy, Frank jr. e Tina, quella di «These Boots are made for Walking». «Ero un suo grande ammiratore» ha fatto sapere Bill Clinton. E Ernest Borgnine, che recitò con lui: «Frank ha dato veramente a tutti». Nel momento del trapasso, si sa, tutti diventano grandi e virtuosi. Ma nella vita di Sinatra c'erano anche delle ombre. La sua arroganza. La sua impazienza, i suoi presunti legami con Lucky Luciano e altri mafiosi che avrebbero ispirato a Mario Puzo il personaggio di Johnny Fontaine ne «Il padrino». Se poi ci si mette a misurare la sua voce, lo stesso Sinatra, che per mezzo secolo è stato noto in tutto il mondo semplicemente come «The Voice», ha riconosciuto che quella di Tony Bennett era più limpida. Ma fin da quando - un ragazzino magro, emaciato e che incuteva tenerezza - ha iniziato a suonare con le big bands, Sinatra ha sempre saputo esprimere un qualcosa di speciale. Prima dei Beatles e prima di Elvis Presley c'è stato lui, capace già nel lontano '43 di attrarre in Times Square decine di migliaia di donne in calzini bianchi corti e in totale adorazione che urlavano: «Frankie! Frankie!». Nel corso della sua carriera, Frankie ha avuto anche dei momenti di crisi. All'inizio degli Anni 50, mentre l'America veniva travolta dal rock and roll, lui lasciò Nancy, sposò Ava Gardner e scoprì che la vera star tra i due era la nuova mo¬ glie. Ma nel '53 ebbe la sua rivincita, con l'Oscar per «Da qui all'eternità». Tomo a cantare, sfoderando una voce più profonda, più sicura e ha continuato fino alla fine a modo suo, senza farsi tentare dalle mode passeggere, finendo per attrarre a sé i personaggio più disparati: da Miles Davis a Billie HoUiday, da Brace Springsteen a Bono. Ha continuato a cantare e a far sognare fino al suo ultimo concerto nel 1994, facendo leva sui successi degli Anni 40 o rielaborando testi di George Harrison, di Paul Simon o di Stevie Wonder. 01' blue eyes sapeva che la sua fine era vicina, ma la morte lo ha colto senza aver saputo trovare una soluzione al conflitto che ha angustiato gli ultimi anni della sua vita: il disaccordo, anzi l'odio, che corre tra Barbara e i tre figli. Quando Barbara Marx, la vedova di Zeppo, è arrivata sulla scena nel 1976, Tina, Nancy e Frank jr ne avevano già viste tante. Le scene di gelosia nei confronti di Ava Gardner, le scappatelle con Elizabeth Taylor piuttosto che Natalie Wood o Jùdy Garland, il matrimonio con una diciannovenne, Mia Farrow, più giovane di loro. Il problema non era la presenza di una nuova moglie ma di questa donna arrogante, possessiva, astiosa. Si dice che è stato proprio per ripicca nei confronti di Barbara e per provare che era più in forma di lei che Nancy, due anni fa, ha deciso di posare nuda per «Playboy». Con 600 milioni di dischi venduti, 200 album incisi e oltre sessanta film adesso c'è in ballo una fortuna, un patrimonio superiore al miliardo di dollari. Ma più che l'eredità monetaria l'oggetto del contendere è quella artistica. Barbara dice che a poter disporre dei dischi di Frank è lei, Nancy dice che come presidentessa della Sheffield Enterprises, la società dei business di Sinatra, questo diritto è suo. Frank se n'è andato senza aver risolto la questione. Dopo i funerali, Barbara e i figliastri saranno insieme, dal giudice. Lorenzo Soria La fine arriva dopo un'agonia durata un anno e mezzo tra lunghi ricoveri estreme unzioni e sorprendenti recuperi fisici A sinistra Sinatra con Gene Kelly a destra con l'amico Dean Martin all'aeroporto di Londra