La Consob vuole buste-paga trasparenti

La Consob vuole buste-paga trasparenti MANAGER La Consob vuole buste-paga trasparenti ROMA. Milano come Wall Street. La Consob è orientata a dare maggiore pubblicità ai compensi di amministratori e sindaci delle società quotate e in una bozza di lavoro in preparazione dei regolamenti per la «riforma Draghi», che entra in vigore a luglio, sembra propendere per il modello più trasparente, quello anglosassone. Ma la scelta finale deve essere ancora fatta e potrebbe essere diversa. Come avviene negli Stati Uniti, le società dovrebbero rendere noti con nome, cognome e carica gli emolumenti percepiti dai «top manager», i <(benefits» di cui godono, i «bonus» e gli altri incentivi, oltre agli eventuali altri compensi. Un approccio di questo tipo, quello anglosassone appunto, spiega la Consob, «appare maggiormente coerente con la filosofia della riforma», che vuole favorire un sistema di «corporate governance» basato sulla re¬ sponsabilizzazione del management e sulla partecipazione attiva e «informata degli azionisti». Per il mondo del capitalismo italiano sarebbe una rivoluzione, almeno dal punto di vista dei «conti in tasca» che si potrebbero fare ai personaggi di maggior spicco. Oggi infatti le società comunicano questi dati alla Consob, che però li tiene riservati. Oltre agli stipendi, la Consob ritiene che gli azionisti debbano sapere anche quali sono le partecipazioni che hanno i dirigenti delle aziende nelle quali hanno investito. Il modo migliore per rendere noti questi dati è la nota informativa al bilancio, nel quale dovrebbe esserci un quadro con i compensi, compresi quelli accessori come gli onorari per consulenze o prestazioni professionali, e i piani di «stock options», cioè la cessioni di azioni della società.

Luoghi citati: Milano, Roma, Stati Uniti