Rossi pesa il Toro; merita la A di Bruno Bernardi
Rossi pesa il Toro; merita la A L'allenatore già promosso contesta le critiche agli arbitri, però li vorrebbe professionisti Rossi pesa il Toro; merita la A «Ma la Salernitana non gli farà regali» L'allievo di Zdenek Zeman avrà l'opportunità di sfidare il suo maestro. Anche questo significa la serie A per Delio Rossi, l'allenatore emergente della Salernitana neo promossa a cinque giornate dal termine e avversaria del Toro, domenica al Delle Alpi. Una partita-chiave per i granata di Reja, chiamati a un riscatto immediato per difendere il quarto posto dalla rimonta di Perugia e Reggina, nuovamente minacciose, rispettivamente a meno 3 e meno 4, dopo la clamorosa caduta del Toro a Castel di Sangro. Rossi, 37 anni, romagnolo come Sacchi, ama, vincere dando spettacolo sin da quando era a Foggia, dove guidava il settore giovanile di Zemanlandia. Ma il suo 4-3-3 è più elastico, più duttile e pragmatico, in chiave difensiva, di quello di Zeman. Dopo la mancata promozione di tre anni fa, con la sconfitta di Bergamo nello spareggio contro l'Atalanta di Mondonico, dicevano che le sue squadre partivano troppo forte, a tavoletta, e finivano in debito di ossigeno. Lo si ribadì anche la scorsa stagione, quando a un brillante girone di andata seguì un ritorno con troppi alti e bassi. Quest'anno, Rossi ha smentito tutti, bruciando le tappe in un campionato dominato, da cima a fondo, dalla Salernitana, la più forte. Una squadra che torna in A dopo mezzo secolo grazie a tanti giovanotti che, come Rossi, sono usciti dall'anonimato. Un gruppo di amici che meritano un plauso incondizionato per l'impresa record. Rossi nega che in passato i suoi giocatori abbiano avuto cali di rendimento a causa delle troppe energie sprecate, oppure di una preparazione sbagliata: «Alleno a livello professionistico da poco tempo, tuttavia i numeri sono dalla mia parte, a cominciare da quella Salernitana che portai dalla CI alla B nel '93-94. Si piazzò seconda, con 18 vittorie, 17 pareggi e 2 sole sconfitte». Questa Salernitana ha conquistato 38 punti al giro di boa e ne ha aggiunti altri 27, sufficienti per ipotecare la A. E non è ancora finita. Rossi spiega che i risultati sono anche conseguenza del materiale di cui dispone, non solo della preparazione o della formula di gioco. C'è vecchia ruggine, tra Salernitana e Perugia, sebbene le polemiche sugli arbitraggi non abbiano coinvolto direttamente i campani. Rossi dice che gridare allo scandalo e parlare di campionati falsati dai fischietti fa soltanto del male al calcio: «Anche noi avremmo qualche motivo per lamentarci. E' chiaro che con i risultati positivi gli errori si assorbono più facilmente. Però sono sempre più convinto che i direttori di gara e i loro collaboratori debbano diventare professionisti». Il Venezia è l'altra realtà fra i cadetti. Mancano due posti per la A. Il Cagliari, che ospita la Lucchese, sembra favorito mentre il Toro si gioca la stagione proprio con la Salernitana. Perugia e Reggina andranno in trasferta, a Foggia e a Pescara. Rossi giudica Toro e Perugia meglio attrezzate delle altre concorrenti: «Hanno qualcosa in più. 1 granata, dopo l'avvento di Reja, costituiscono un'ottima squadra e hanno effettuato una bella rimonta. Lo stesso si può dire per il Perugia che era tra le favorite l'estate scorsa assieme a Toro, Reggiana e Genoa. Queste ultime due si sono un po' perse per strada, facendosi superare da una Reggina che rimanendo in B ha già ottenuto un risultato strepitoso. Per il Toro o il Perugia non sarebbe la stessa cosa». Con quale spirito la Salernitana (appagata) affonta la trasferta di Torino? Rossi è esplicito: «Vogliamo essere all'altezza della situazione. Avremo addosso gli occhi di tutti e non faremo regali. All'inizio del torneo avrei pensato che ci saremmo giocati la promozione al Delle Alpi e non viceversa. Mi auguro sia una bella partita e che vinca il calcio». Bruno Bernardi Delio Rossi, 37 anni: Toro e Perugia con una marcia in più
Persone citate: Delio Rossi, Mondonico, Reja, Rossi, Sacchi, Zdenek Zeman, Zeman
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