Inzqghi di Fabio Vergnano

Inzqghi Inzqghi «Non mi stupirei se mi cedessero» TORINO. La Juve che mercoledì giocherà ad Amsterdam la terza finale di Champions League in quattro anni, deve ringraziare Filippo Inzaghi. SuperPippo è stato eccezionale in campionato (18 gol su azione, eguagliato il primato dell'anno scorso all'Atalanta) e addirittura decisivo in Europa. Infatti senza la zampata vincente del centravanti, la Juve non avrebbe battuto il Manchester nella drammatica partita del 10 dicembre, quella decisa sul filo di lana anche grazie alla contemporanea vittoria dell'Olympiakos sul Rosenborg. Ma non basta. Inzaghi ha timbrato il cartellino pure a Kiev (una tripletta), dove la squadra di Lippi doveva vincere dopo l'1-l dell'andata. Ma i meriti acquisiti sul campo nella prima stagione da titolare in un grande club, non gli garantiranno comunque un futuro tranquillo. Infatti, dopo la conferma di Del Piero (ieri a cordiale colloquio con l'Avvocato giunto al Comunale a fine allenamento), è possibile che a lasciare la Juve sia proprio l'attaccante che Lippi ha definito «un lupo alla ricerca del gol». Il centravanti che segna reti dolci come carezze e violente come ceffoni sa che nel calcio la riconoscenza non ha sempre un posto di riguardo. E le leggi di mercato non lasciano spazio ai sentimenti. Così accetta ogni eventualità, gratificato comunque dal fatto di essere un giocatore appetito: «Essere stimato è piacevole, ma il mio obiettivo è restare alla Juve per parecchi anni. Detto questo, non mi stupirei affatto se mi cedessero. La Juve ha sempre venduto i suoi campioni e ha continuato a vincere. Spero che non tocchi anche a me». Dopo lo scudetto, per ora si guarda alla Coppa con allegria. Non è ancora subentrato lo stress che avvenimenti di questo tipo spesso si portano appresso. Inzaghi confessa le proprie ambizioni: «E' tutto l'anno che aspettiamo questo momento e adesso sembra che l'ora di giocare non arrivi mai. I compagni parlano spesso della sconfitta di Monaco e anche io che l'ho vissuta da fuori ho ormai la loro stessa voglia di rivincita. La Coppa mi porta fortuna, ci crediamo, come penso ci creda il Real. In una partita unica i rischi sono maggiori. Loro si giocheranno tutto in una volta sola dopo aver perso lo scudetto e hanno solisti come Mjatovic e Roberto Carlos in grado di risolvere la sfida. Noi abbiamo dalla nostra il tempo e la tensione giusta per non fallire». Il suo bilancio personale è già nettamente positivo: «Ho sconfitto le critiche d'inizio stagione con i fatti. Questa è un'annata senza rimpianti, prima del via avevo dei dubbi perché sapevo che non sarebbe stato facile emergere con tanti attaccanti bravi, poi strada facendo ho capito di poter avere un ruolo importante. La Nazionale? Non ho segnali da Maldini, ma il et mi conosce bene». Risatina. Intanto Zidane è diventato padre di Luca, nato ieri mattina. Fabio Vergnano

Persone citate: Del Piero, Filippo Inzaghi, Inzaghi, Lippi, Maldini, Roberto Carlos, Zidane

Luoghi citati: Amsterdam, Europa, Kiev, Manchester, Monaco, Torino