La forza dei bambini rapiti batte la forza dei Morandi di Alessandra Comazzi

La forza dei bambini rapiti batte la forza dei Morandi TIVÙ'& TIVÙ' La forza dei bambini rapiti batte la forza dei Morandi NELLA sfida tra le fiction ha vinto quella di Raidue, autrice Cinzia Th Tonini. Cinque milioni 249 mila spettatori per «Kidnapping - La sfida» su Raidue, 4 milioni 430 mila per «La forza dell'amore» su Canale 5. La presenza di Morandi padre e figlia non è bastata ad ottenere il primato. Sarà perché lo sceneggiato dei Morandi è diviso in puntate, e quindi è possibile riprendere la storia la prossima volta, un po' come accade con le strutture modulari delle soap o delle telenovela. Sarà perché lo sceneggiato della Torrini aveva un contenuto più drammatico, più serrato; in più aveva i bambini come protagonisti. E i bambini in televisione, i loro rapimenti, le adozioni, gli affidamenti, i problemi, le malattie hanno sempre successo. Inoltre il lavoro di Raidue aveva una storia ben raccontata, tant'è vero che l'ideatore era Renato Martinelli, e tra gli sceneggiatori figuravano Paolo Maurensig, lo scrittore della «Variante di Lùneburg». Ad un industriale tedesco (i tedeschi della Taurus hanno collaborato ai finanziamenti) viene rapito il figlio. Lui non cede al ri- aesc, bora rapit catto, ingaggia un anziano, espertissimo ex investigatore dei servizi segreti; il quale scopre che anche uno dei rapitori (Luca Zingaretti, molto bravo) ha un figlio, e lo ama teneramente. Viene rapito anche quel bambino lì. Legge del taglione, ricattato contro ricattatore, adesso il gioco è alla pari. Nella «Forza dell'amore» non c'erano bambini, ma sentimenti, per lo più buoni. Marianna Morandi è cresciuta senza padre, con una madre nevrotica, Corinne Cléry. Da ragazzina, la Cléry aveva avuto un innamorato: èra nata una bambina, ma il padre non l'aveva mai saputo, perché tutti i tentativi fatti dal giovane per mettersi in contatto con la sua bella erano stati intercettati e bloccati dai genitori, convinti che il ragazzo non facesse per lei. Quante cose, signora mia, si fanno per il bene dei figli: quei genitori lì preferivano avere una figlia isterica, una nipote senza padre, piuttosto che lasciar vivere un amore. Comunque, la giovane Marianna, una volta saputo che il padre ignorava la sua esistenza, e che aveva cercato a lungo di mettersi in contatto con la madre, si mette a cercarlo. Quando lo trova, naturalmente non lo riconosce. In compenso, è sul punto di innamorarsi di lui. Incesto, tragedia greca. Soltanto la comparsa della Cléry che per caso scopre l'arcano, sventa un solido motivo per un potente complesso di Edipo. Intanto Marianna avrà anche convinto l'inconsapevole padre a non proseguire nella costruzione di una simpatica serie di villette a schiera da collocare sopra una necropoli etnisca. L'ecologia è tema di moda, se attraverso la televisione passano questi «messaggi» di sensibilità. Morandi (Gianni) pare un po' spaesato, nel corteggiamento della figlia. Un altro speciale per «Titanio» su Rete 4, un'altra promozione per il film (3 nùlioni e mezzo di telespettatori). Alessandro Cecchi Paone ci ha portato negli abissi, sul relitto, sul set, tra i sopravvissuti, in mezzo agli attori. E ha subito arginato le critiche: ormai il Titanic (che lui chiamava Titanic come si legge in italiano, e come abbiamo sempre pronunciato) non è più soltanto una nave, né soltanto un film: è una mania. Alessandra Comazzi

Persone citate: Alessandro Cecchi Paone, Corinne Cléry, Luca Zingaretti, Marianna Morandi, Paolo Maurensig, Renato Martinelli, Taurus, Tonini, Torrini

Luoghi citati: Raidue