Scorsese; Foccasione è fare lo spettatore di Fulvia Caprara

Scorsese; Foccasione è fare lo spettatore Parla il regista, presidente della giuria a Cannes: meglio che concorrere con un film Scorsese; Foccasione è fare lo spettatore E si aspetta anche Mandela CANNES DAL NOSTRO INVIATO John Travolta è arrivato a bordo del suo aereo privato; Chiara Mastroianni è arrivata tenendo in braccio suo figlio Milo; Kofi Annan è arrivato e si è subito nascosto perché vista la carica che ricopre, il suo indirizzo è un segreto di Stato; Michael Winterbottom è semplicemente arrivato tardi alla conferenza stampa della giuria del Festival, ma la cosa ha infastidito non poco il moderatore dell'incontro, una delle figure storiche della kermesse cannense, che gli ha negato, causa ritardo, l'abituale, ridondante presentazione riservata a chiunque abbia l'onore di sedere dietro il tavolo delle conferenze. Via video, arriverà nei prossimi giorni, anche Nelson Mandela, per dare il sì ufficiale al progetto di un film dedicato alla sua vita. I primi due grandi riti della giornata, oltre naturalmente al gala inaugurale, sono stati celebrati con l'apparizione della coppia TravoltaThompson protagonista di un vero e proprio show che ha mandato in visibilio i fotografi e con l'insediamento ufficiale della giuria presieduta da Martin Scorsese: «Per fare questo mestiere bisogna essere un po' pazzi - dice il regista americano bisogna sentire dentro l'ossessione del cinema e sapere che questa frenesia non si consuma soltanto diventando registi o comunque protagonisti ma anche da semplici spettatori, in una sala buia. Per questo ammetto che se avessi dovuto sce- gliere fra portare qui un mio nuovo film e fare il giurato avrei comunque optato per questo incarico. Sono convinto che al momento della discussione finale ci saranno, per ragioni diverse, 4 o 5 titoli capaci di polarizzare il nostro entusiasmo». «Ho visto i primi film che mi hanno cambiato - continua Scorsese intorno agli 8-9 anni, li ho visti in tv Ed erano film europei. Qualche capolavoro francese, gli mdimenticabili del neorealismo, il cinema di Bergman. Per molti anni ho pensato che il vero cinema fosse solo questo e devo ai critici francesi, soprattut- to, la possibilità di rivalutare le opere americane. Mi aspetto da questi dodici giorni un bagno ristoratore». Travolta invece ha spiegato più volte che, nel costruire Ù personaggio del governatore democratico Jack Stanton, ha evidentemente tenuto presente la figura di BUI Clinton, ma non solo: «Mi sono appoggiato a quel modello, perché c'erano degli ovvi riferimenti che non potevano essere evitati. Ma il protagoni- sta ha tratti che ricordano anche altri presidenti americani, da Carter a Kennedy. E comunque il lavoro più importante non è stato questo: il punto era riuscire ad alimentare, attraverso l'invenzione, una persona nuova, quella di cui il film racconta la vicenda». Voce carezzevole, sorriso smagliante, peccato per quei chili di troppo e per il vago inizio di calvizie al centro della testa, Travolta è atterrato a Nizza insieme con la sua compagna Kelly Preston e con il figlio di sei anni. Com'è tradizione per le star hollywoodiane il divo seguace di Scientology si è sistemato all'Hotel Eden Roc a Cap d'Antibes, lo stesso dove piomberanno nei prossimi giorni Johnny Depp, Terry Gilliam, Ben Afflleck, Bruce Willis e molti altri. «In tre anni e mezzo - ha annunciato l'attore "rinato" grazie a "Pulp fiction" di Tarantino - ho girato undici film uno dietro l'altro con al massimo due settimane di pausa tra i vari impegni. Per questo adesso ho intenzione di riposare, di passare del tempo con la mia famiglia, con mia moglie e con il nostro meraviglioso bambino Jet. Certo, se poi mi dovesse arrivare una proposta particolarmente interessante, che so, se mi chiamasse Martin Scorsese...». Pronti a discussioni e anche a battaglie i giurati tenderanno a seguire le spinte del cuore nella scelta dei film da premiare. Chen Kaige, il maestro cinese di «Addio mia concubina» promette il massimo rispetto per tutti: «So che le risposte riguardanti i film da premiare sono tutte dentro il mio cuore e quindi è seguendo la sua voce che farò le mie scelte». Molto seria, molto dimagrita, con lunghi capelli color rame, Chiara Mastroianni osserva che «è difficile trarre delle conclusioni generali su film tanto diversi come quelli che partecipano al concorso. Spero soprattutto che potremo vedere opere in grado di sorprenderci, di stimolarci». Anche Sigourney Weaver è alla ricerca di «un'esperienza che illumini», mentre Lena Olin, l'attrice svedese cresciuta sotto l'ala bergmaniana, desidera che il ruolo di giurato le regali stupori: «Mi piacerebbe che riuscissimo a trovare qualcosa che non cercavamo. Penso a film come "La doppia vita di Veronica"». Fulvia Caprara Chen Kaige: «Deciderà il cuore» Cresce l'attesa per Depp e Willis Sopra: Scorsese circondato dalle donne della sua giuria A fianco: Kate Moss e Claudia Schiffer invitate al gala Chiara Mastroianni e Lena Olin: «Cerchiamo film che sappiano stupirci»

Luoghi citati: Cannes, Nizza