Rat, cambierà il patio di sindacato

Rat, cambierà il patio di sindacato Controlla il 30% delle azioni. La scadenza è nel giugno '99, gli annunci entro il '98 Agnelli: «Sei mesi di tempo per riguardarlo» ROMA. Un nuovo patto di sindacato in Fiat vi sarà «certissimamente». Ma sarà «certamente riguardato». Lo ha annunciato Giovanni Agnelli all'agenzia Radiocor. Il presidente d'onore della Fiat ha spiegato: «Lo riesamineremo secondo le condizioni che ci sono oggi di mercato, di azionisti». Agnelli ha ricordato che al 31 dicembre «bisogna dire che lo si mette in ordine per il giugno dell'anno dopo: quindi abbiamo sei mesi di tempo per guardarlo e metterlo in ordine». L'Avvocato ha anche commentato l'ascesa delle Generali al 3% circa in Fiat: «Benvenute, benvenute. E' un azionista benvenuto». Ed ha sottolineato: «Chiunque ha fiducia in noi, ci fa piacere». La verifica annunciata da Agnelli sul patto di sindacato si inserisce in un periodo particolare per il Gruppo: il presidente designato alla successione di Cesare Romiti, Paolo Fresco, è atteso al Lingotto in autunno e gli annunci definitivi sul patto, in scadenza nel giugno '99, dovranno essere dati entro la fine dell'anno. Il patto che governa la società è nato nel 1993, in concomitanza con la ricapitalizzazione da 5 mila miliardi e blocca il 30,14% delle azioni Fiat. Ifi e Ifil, casseforti della famiglia Agnelli, detengono insieme il 22%. Per le decisioni, che richiedono l'85% almeno della quota totale sindacata, devono intervenire anche altri aderenti. In tutto sono tre: Mediobanca (3,2%), Generali (2,4%) e Deutsche Bank (2,4%). Nel '98 è entrato nell'azionariato Fiat il San Paolo di Torino (che ha il 2,22% ma è rimasto fuori dal Rat, cambierà il patio di sindacato patto). Nessun commento da parte tedesca alle dichiarazioni dell'Avvocato. La Deutsche Bank rinvia alla scadenza naturale dell'accordo, il 30 giugno dell'anno prossimo. E proprio «kein Kommentar», nessun commento, è la posizione ufficiale espressa ieri all'agenzia Ansa da un portavoce della più importante banca privata tedesca. «Al momento non vediamo alcun nuovo sviluppo - ha detto ancora il portavoce Detlev Rahmsdorf -. E' noto del resto che fino alla metà del 1999 non si può muovere nulla, quindi per noi il tema è un "non-argomento"». Le dichiarazioni di Giovanni Agnelli hanno subito messo in agitazione il titolo in Borsa. Dopo una prima reazione cauta, le Fiat nel pomeriggio hanno preso quota, arrivando a un massimo di 8250 lire, per attestarsi alle 16 a 8175 ( + 3,53%) e chiudere a 8 mila. L'interesse è confermato dal volume degli scambi, con oltre 17,4 milioni di azioni trattate alle 16,30 contro gli 11,3 milioni dell'intera seduta di martedì. La Consob, frattanto, ha comunicato che il gruppo Fiat ha ritoccato, al ribasso, le proprie partecipazioni in Gemina e Hdp. Nelle consuete comunicazioni sulle partecipazioni delle società quotate in Borsa, la Consob ha rilevato che per la Gemina la Sicind, finanziaria del gruppo Fiat, è scesa in una settimana al 19,9% dal 22,3% che possedeva prima del 5 aprile. Per la Hdp, a fine marzo la partecipazione era scesa da poco più del 16 a poco più del 15%. [r. e. s.] Giovanni Agnelli

Persone citate: Agnelli, Cesare Romiti, Detlev Rahmsdorf, Giovanni Agnelli, Paolo Fresco

Luoghi citati: Roma, San Paolo, Torino