«Troppi vincoli sul lavoro»

«Troppi vincoli sul lavoro» Ma il ministro Treu è ottimista: a fine anno 160-170 mila posti in più «Troppi vincoli sul lavoro» // Fondo monetario richiama Roma ROMA. L'Italia ce la può fare ad abbattere il tasso di disoccupazione, ma a patto che metta in pratica, e tempestivamente, il criterio della «flessibilità». In pratica: meno vincoli in materia di assunzioni e licenziamenti, via libera a contratti differenziati per area e per produttività, sviluppo dei contratti a termine e part-time, riforma sostanziale del sistema di istruzione e formazione e - dulcis in fundo - definitivo abbandono della proposta sulle 35 ore. Ecco la ricetta del Fondo Monetario, contenuta in uno studio dedicato all'Italia dal proprio Dipartimento di ricerca economica. La strada intrapresa dal governo e gli strumenti attivati lavoro interinale, doppio livello di contrattazione, contratti d'area e agenzie di collocamento vanno nella direzione giusta, dice ancora il Fmi, ma sulla dinamica del lavoro pesano ancora fardelli gravosi come una rete infrastnitturale precaria e una pubblica amministrazione pachidermica, senza dire della pressione fiscale che drena ancora troppe risorse e della ricetta bertinottiana delle 35 ore. Il governo, di fatto, ha già in qualche modo risposto alle osservazione del Fondo: con il documento di programmazione economica e finanziaria, per intanto, che fa dell'occupazione una questione centrale e preve- de una crescita dello 0,7% nel '99, dello 0,9% nel 2000 e dell'1% nel 2001, ma anche con iniziative politiche di più immediato effetto. Ieri, per esempio, il ministro del Lavoro Tiziano Treu ha detto che «si può immaginare che alla fine del 1998 il livello di occupazione raggiungerà il valore indicato dal Dpef per il '99, cioè dello 0,7% che, in numeri assoluti, vuol dire 160-170 mila posti di lavoro in più». Certo, ammette Treu, se la strada è giusta è anche vero che bisogna dare «segnali concreti»: «Siamo sicuri che sul piano della spesa si può e si deve accelerare - ha detto il ministro - anche se bisogna ricordare che quello che è stato fatto finora non è irrilevante. In ogni caso ha aggiunto - vorremmo che la prossima settimana (l'incontro è fissato per giovedì 21 maggio, ndr), quando concluderemo con i sindacati la verifica sullo stato di attuazione del patto sul lavoro del '96, uscisse un messaggio concreto nel senso di un miglioramento e di un'accelerazione della spesa». Treu ieri ha presentato anche il nuovo collocamento, che manderà in pensione il vecchio sistema pubblico, integrandolo con il contributo dei privati. Si tratta di una misura già stabilita per legge da tempo (23 di- cembre '97) ma che mancava dei decreti attuativi e di una circolare applicativa, strumenti che, per l'appunto, sono giunti ieri. Dunque ora i privati potranno fare domanda per attivare uno sportello di «servizio all'impiego». Le regole stabilite dal governo - ha spiegato Treu - sono molto severe e mirano a «garantire la trasparenza». Chi farà domanda, e risulterà in possesso dei requisiti necessari, avrà la risposta in tempi rapidi: al massimo 150 giorni. Le aziende che decideranno di attivare un ufficio per il collocamento, ovviamente, dovranno guadagnarci, ma a pagare saranno le imprese alle quali forniranno la manodopera, mentre i lavoratori non dovranno pagare nulla. «L'iniziativa sul collocamento - ha detto infine il ministro rientra nel programma di politiche attive per il lavoro del governo, che si pone anche obiettivi più ambiziosi, come quello di contattare i giovani nei sei mesi successivi alla fine della scuola superiore, per orientarli verso il lavoro prima che assumano lo status di disoccupati di lunga durata. Il primo traguardo è di agganciare all'uscita dalla scuola almeno 200 mila giovani». Raffaello Masci COSI Ut DISOCCUPAZIONE FINLANDIA 1997 !M SVEZIA GERMANIA 11,1 SVIZZERA 1,3 3,1 , SPAGNA liA 1M I GRECIA 7.9 M ] ITALIA 1 P0RT0GALL0_4i?__S*» ] AUSTRIA M FRANCIA 9,Z 13,» AUSTRALIA _8f?__*** | GIAPPONE 2,8 4,3 ISTATIUNITI 5,8 A? ! BELGIO _JM_!*^ DANIMARC^^ REGNO UNITO 8,4 6,5 / i Mmm^mwi Fonte: OCSE Il ministro del Lavoro Tiziano Treu

Persone citate: Raffaello Masci, Spagna Lia, Tiziano Treu, Treu