Doppio trapianto di fegato «Staffetta» Milano-Ginevra

Doppio trapianto di fegato «Staffetta» Milano-Ginevra E' la prima volta, coronato da pieno successo Doppio trapianto di fegato «Staffetta» Milano-Ginevra MILANO. In un uomo di 60 anni è stato trapiantato un fegato che, sebbene malato, garantisce una funzionalità senza problemi per almeno 40 anni. Il fegato del donatore è stato contemporaneamente sostituito con uno sano prelevato da un cadavere. Questo doppio trapianto «domino» (così chiamato perché, come le tessere di quel gioco, gli organi vengono spostati da un paziente all'altro) è stato realizzato a Ginevra e all'Istituto dei tumori di Milano tra 1'8 e il 9 maggio. Lo ha reso noto lo stesso Istituto, precisando che si tratta del primo trapianto domino al mondo eseguito utilizzando l'organo di un donatore vivente affetto da una rara malattia metabolica, denominata ossalosi primitiva. Il paziente che ha ricevuto il fegato è uomo di 60 anni, affetto da un tumore epatico, da una cirrosi causata dal virus della epatite C e da una malattia proliferativa del midollo osseo. Il doppio in¬ tervento è stato coordinato a Milano e a Ginevra dal Nord Italia Transplant ed è stato coronato da successo nei due pazienti. L'ossalosi primitiva è una malattia metabolica che provoca una lenta disfunzione renale e la necessità di dialisi in genere dopo 40 anni. Il fegato utilizzato per il paziente ricevente di Milano, essendo quindi in grado di garantire una buona funzione per un periodo di vari decenni è stato utilizzato in un ricevente di 60 anni di età, dandogli la possibilità di vivere senza problemi renali per un tempo che va ben oltre l'attuale aspettativa media di vita. L'intervento è stato eseguito a Milano dai team chirurgico e anestesiologico guidati da Vincenzo Mazzaferro e Giovanni Terno, mentre a Ginevra i responsabili della procedura sono stati i dottori Philippe Morel, Pietro Majno e Gilles Mentha. [Ansa]

Persone citate: Gilles Mentha, Giovanni Terno, Philippe Morel, Vincenzo Mazzaferro