« Non fate lavorare i bambini » di Renato Rizzo

« Non fate lavorare i bambini » Il Quirinale invita le imprese italiane a non sfruttare il Terzo Mondo « Non fate lavorare i bambini » Scalfaro: prendete esempio dall'americana Nike ROMA. Nel pianeta sono 250 milioni i bambini costretti a lavorare. Infanzia bruciata, abusi, sfruttamento, locali malsani: ecco la realtà d'un «continente» neppur troppo sommerso nel quale diritto alla vita, alla salute, all'istruzione e al gioco sono parole senza peso e senza senso. Oscar Luigi Scalfaro richiama le nostre aziende che operano soprattutto nel Terzo Mondo a non affidare le proprie lavorazioni a mani infantili. Un diffida che suona come condanna. Ed un'indicazione: seguite l'esempio della Nike che ha annunciato d'aver detto per sempre no all'impiego, nelle sue fabbriche, di ragazzi con meno di 16 anni. Il monito duro e diretto è pronunciato al Quirinale durante un bottarisposta con i ministri Fantozzi, Turco, Berlinguer e Finocchiaro e con i segretari di Cgil, Cisl e Uil. Il Capo dello Stato pone un interroga¬ tivo: dov'è il limite oltre il quale si può parlare di «sfruttamento» invece che di trasferimento di lavoro all'estero? Quanta vergogna copre la foglia di fico di legislazioni permissive vigenti in alcuni angoli della Terra dov'è consentito impiegare manodopera infantile a prezzi ridicolmente bassi? Scalfaro opera, naturalmente, dei distinguo; «Noi abbiamo aziende che esportano lavoro in Paesi nei quali le persone si pagano infinitamente meno che da noi». E tutto ciò rientra nel «legittimo» alveo delle leggi economiche. E se, invece, il mercato dell'occupazione sfuma nel mercato degli schiavi? La risposta del Capo dello Stato schiocca come 'ma frustata: «E' come quando si parla di interessi sui mutui: dove comincia l'usura? Lo domandiamo alla Banca d'Italia. Subito dopo ci fermiamo». Come a dire: il crinale che separa il prestito onesto da quello a strozzo è troppo spesso colpevolmente impalpabile. E così accade per l'infanzia violata dei bimbi che intrecciano tappeti a 5 anni o raccolgono per tutto il giorno fiori destinati alle fabbriche di profumi dell'Occidente. D'Antoni ricorda la decisione assunta dalla multinazionale americana delle scarpe che era stata al centro d'uno scandalo proprio per aver usato, in certe sue aziende, manodopera minorile. «Esatto, ci vogliono fatti» è il commento del Presidente. Due le emergenze prospettate al Quirinale dai membri del tavolo governo-parti sociali: spostare l'obbligo scolastico a 18 anni e stabilire norme per far emergere il lavoro nero. E per Scalfaro «alcune cose sono fattibili prima delle leggi». Renato Rizzo

Persone citate: Berlinguer, D'antoni, Fantozzi, Finocchiaro, Oscar Luigi Scalfaro, Scalfaro, Turco

Luoghi citati: Roma