II ppe: trottiamo con forra Italia di Enrico Singer

II ppe: trottiamo con forra Italia I popolari europei di Martens aprono agli azzurri, ma il sì slitta al 2 giugno II ppe: trottiamo con forra Italia / neogollisti sbattono la porta ROMA. La lunga marcia di Forza Italia verso il partito popolare europeo è arrivata all'ultima tappa. Ieri sera, a Strasburgo, l'ufficio di presidenza del ppe ha deciso di aprire una «trattativa diretta» in vista dell'adesione dei 24 eurodeputati azzurri. Per Silvio Berlusconi è una prima fumata bianca che dovrebbe avere la sua consacrazione finale il 2 giugno al vertice dei premier e dei capi dei partiti aderenti al ppe. «Se tutto andrà bene, l'adesione sarà possibile a metà giugno», ha detto il presidente del partito popolare europeo, Wilfried Martens. E, in questo caso, nella stessa grande famiglia del centro europeo si troverebbero fianco a fianco partiti che, in Italia, stanno su barricate opposte: il ppi di Marini, l'Udr di Cossiga, Rinnovamento di Dini, gli ex Cdu di Casini e i forzisti di Berlusconi. Il condizionale è d'obbligo perché l'ingresso degli eurodeputati di Forza Italia nel ppe dovrà ancora superare la trattativa annunciata da Martens e dovrà anche ricevere la benedizione del summit del 2 giugno. Ieri, comunque, l'ufficio di presidenza del ppe si è «contato» e il risultato è questo: 34 a favore, 12 contro II «fronte del no» all'ingresso di Forza Italia va dal ppi all'udr, a Rinnovamento e ha trovato alleati tra gli olandesi, alcuni irlandesi e spagnoli. Il «fronte del si» è potente: va da Kohl allo spagnolo Aznar, ai conservatori britannici. Martens, fino all'ultimo ieri, ha cercato un compromesso. Non ce l'ha fatta. L'avversione del ppi rimane assoluta come ha ripetuto Gerardo Bianco, che è presidente del partito ed eurodeputato. «Manteniamo tutte le nostre obiezioni: non si può mettere nello stesso partito il capo del governo italiano, che partecipa ai vertici del ppe, e il capo dell'opposizione. Se non altro, è una questione di stile», ha detto Bianco. Ieri sera e ieri notte le riunioni dei vari gruppi si sono in¬ trecciate nel dedalo di aulette dell'europarlamento di Strasburgo. E il dibattito è stato molto acceso anche all'interno di Forza Italia. Berlusconi lunedì scorso aveva incontrato Wilfried Martens nella sua villa di Arcore dando un colpo d'acceleratore al processo di «chiarimento» tra ppe e Forza Italia. Dell'incontro di Arcore era stato discreto organizzatore proprio Claudio Azzolini che è il più attivo tessitore della tela che dovrebbe portare all'ingresso del suo partito nel ppe. Nell'incontro di Arcore, racconta Claudio Azzolini, Martens è stato prodigo di lodi per Forza Italia e ha detto: «Saremo lieti se potrete entrare nel ppe». Ma questo «augurio» non è bastato a Silvio Berlusconi: «sono grato per l'auspicio, ma quando lo formalizzerete in termini meno accademici e più concreti, lo valuteremo insieme ai nostri attuali partner europei». Forza Italia, infatti, aderisce da oltre due anni all'Upe (Unione per l'Europa) con i neogollisti francesi di Philippe Séguin, il Fianna Fail irlandese di Bertie Ahern e due partiti conservatori di Grecia e Portogallo. L'Upe ha 56 eurodeputati e di questi ben 24 sono azzurri e 18 neogollisti. Il ppe ha 180 eurodeputati ed è la seconda formazione politica di Strasburgo dopo il pse - partito del socialismo europeo - che ne conta 213. Il desiderio di Kohl, di Aznar e dello stesso Martens è quello di creare un polo di centro forte in Europa che contrasti il dominio del pse e dei suoi partiti nazionali che reggono i governi di 12 Paesi dell'Unione. In questo disegno, che Berlusconi naturalmente condivide, l'ingresso di Forza Italia - e, magari, in futuro anche dei neogollisti - nel ppe bilancerebbe le forze, almeno a Strasburgo. Le «trattative dirette» annunciate da Wilfried Martens dovranno risolvere tutti questi punti. Non solo. Dovranno tenere conto dell'opposi¬ zione interna al ppe. Quella che si è manifestata nettamente nel voto di ieri e che si potrebbe riprodurre - se non amplificare - nel vertice del 2 giugno a Bruxelles al quale dovrebbero partecipare, accanto a Kohl e ad Aznar, anche Romano Prodi e, fra i leader di partito, accanto a Marini, Buttiglione e Casini, anche Francesco Cossiga. Ieri sera Casini ha definito l'adesione di Forza Italia al ppe «un atto annunciato che soltanto la faziosità di qualche popolare italiano cerca di ritardare». Ma la prima reazione europea è già negativa: i neogollisti, alleati di Forza Italia nell'Unione per l'Europa (Upe) dell'Europarlamento, non ci stanno e divorziano dagli azzurri: «Così, si sono autoesclusi dall'Upe». Enrico Singer Gerardo Bianco (ppi): questione di stile, non possono esserci i capi di maggioranza e opposizione Il presidente del Ppe il belga Wilfried Martens Sotto: il ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick