Giorno dei roghi a Giakarta, 10 morti

Giorno dei roghi a Giakarta, 10 morti Nuovi scontri (con una vittima) all'università, il Presidente rientra in anticipo dall'Egitto Giorno dei roghi a Giakarta, 10 morti Cinesi bruciati nei loro negozi dalla folla inferocita GIAKARTA. L'Indonesia è in fiamme. A Giakarta almeno dieci persone sono rimaste uccise ieri negli scontri che si susseguono da giorni. Nove delle vittime sono commercianti cinesi morti carbonizzati nei loro negozi dati alle fiamme dalla folla inferocita, secondo quanto hanno riferito testimoni. E il presidente Suharto annuncia il suo rientro anticipato a oggi dall'Egitto, dove partecipa al vertice dei 15 Paesi in via di sviluppo. Suharto vedrà stamattina il leader egiziano Hosni Mubarak e ripartirà subito per Giakarta. Migliaia di studenti indonesiani e semplici cittadini hanno intensificato ieri la loro coraggiosa sfida al trentennale e corrotto regime di Suharto. Epicentro della dilagante protesta è stata anche ieri l'università cattolica Trisakti di Giakarta, dove negli scontri con poliziotti e soldati un uomo, non ancora identificato, è rimasto ucciso. L'altro ieri sotto il fuoco delle forze dell'ordine erano caduti sette studenti. Agli studenti che da tre mesi chiedono le dimissioni di Suharto - ritenuto responsabile della grave crisi economica che ha investito l'Indonesia - si sono uniti migliaia di cittadini che con sassi e bastoni hanno affrontato le forze di sicurezza in assetto anti-sommossa. I tumulti si sono estesi anche al quartiere finanziario di Giakarta, quando migliaia di dimostranti hanno invaso la centralissima Jalan Surdiman, dove si trovano banche, uffici e ditte di brokeraggio. Le forze di sicurezza hanno chiuso l'arteria al traffico e hanno disperso i dimostranti con i gas lacrimogeni.- - La Borsa è crollata del 6,61 per cento e la rupia è precipitata a quota 10.600 per dollaro. I tumulti in Indonesia stanno terrorizzando gli investitori, che temono un contagio nel resto del Sud-Est asiatico. Tutte le borse regionali hanno subito ieri forti perdite, a cominciare da quella dì Singapore che ha lasciato sul terreno il 4,86 per cento. Migliaia di persone hanno assistito ai funerali degli studenti uccisi, recando fasce nere alle braccia e cartelli inneggianti al loro sacrificio «per il bene del popolo». Gli slogan contro Suharto echeggiavano nell'aria: «Il dittatore deve andarsene», e «il regime ha le mani bagnate di sangue», intonavano gli studenti. L'università Trisakti, dove l'elite indonesiana invia i propri figli, è stata visitata ieri dall'esponente dell'opposizione Megawati Sukarnoputri, che ha esortato gli studenti a conti- nuare la protesta e le forze di sicurezza a non infierire su di loro. Secondo certi osservatori, attorno a Megawati, figlia del primo presidente Sukarno, esautorato da Suharto nel 1965, potrebbe coalizzarsi una rivolta popolare simile a quella che nel 1986 ha portato alla caduta del dittatore filippino Ferdinand Marcos. La Trisakti è stata visitata anche dal leader islamico Amien Rais, a capo di una organizzazione con 20 milioni di aderenti, il quale ha detto che Suharto «deve introdurre riforme o il popolo lo caccerà». L'Unione europea ha chiesto al governo indonesiano di avviare con urgenza una politica di riforme evitando l'uso di forza letale nelle repressioni di piazza e rispettando i diritti fondamentali della persona. «Il recente scoppio di violenza e perdita di vite umane in Indonesia sono - ha dichiarato il capo del Foreign Office Robin Cook a nome dell'Ue - fonte di inquietudine». Il vicepresidente della Commissione Esteri della Camera, Vito Leccese (Verdi), ha chiesto ieri che il governo italiano decida di richiamare il nostro am¬ basciatore a Giakarta. «La violenza con cui il regime di Suharto risponde alle proteste della popolazione contro la crisi economica non può essere più tollerata dai Paesi democratici - ha detto Leccese -. L'Italia deve condannare il regime indonesiano con un gesto forte». E Rifondazione comunista, per bocca di Alfio Nicoira, responsabile del settore pace, chiede al governo di ritirare l'invito al presidente indonesiano Suharto di visitare l'Italia e il blocco di tutti i contratti di vendita di armi con Giakarta. [e. st.] Due immagini dei drammatici incidenti che stanno incendiando la capitale indonesiana Oggi un altro studente è stato ucciso ma il pugno di ferro dell'esercito non sembra placare la rabbia contro il tracollo economico del modello Suharto Il governo del vecchio satrapo ormai ricorre a tutti i mezzi per sopravvivere compresa la xenofobia contro la ricca comunità cinese