Kosovo, 81 secondo miracolo di Holbrooke

Kosovo, 81 secondo miracolo di Holbrooke JUGGSLAViA Nessuna precondizione, già fìssati nuovi incontri. Dini: la diplomazia dà frutti Kosovo, 81 secondo miracolo di Holbrooke Domani un vertice tra Milosevic e Valbanese Rugova ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Il presidente jugoslavo Slobodan Milosevic e il leader albanese del Kosovo Ibrahim Rugova si incontreranno venerdì a Belgrado. Dopo cinque giorni di spola ininterrotta tra la capitale jugoslava e il capoluogo kosovaro Pristina, questo è il primo risultato ottenuto dal mediatore americano Richard Holbrooke, accompagnato dall'inviato del presidente Clinton per i Balcani Robert Gelbard. «Si tratta di un primo passo verso una soluzione politica della crisi del Kosovo. L'incontro si svolgerà senza precondizioni. Il suo scopo è quello di avviare il dialogo tra Milosevic e Rugova» ha dichiarato Holbrooke ai giornalisti convocati ieri mattina a Belgrado dopo l'ennesima riunione fiume con il presidente jugoslavo. Nel giro di una settimana il primo incontro tra i due verrà seguito da una serie di riunioni fra le delegazioni delle due parti. I futuri incontri tra serbi e albanesi, che si terranno almeno una volta alla settimana, avranno luogo a Pristina. I due mediatori americani hanno annunciato per l'inizio della settimana prossima una riunione urgente del gruppo di contatto per esaminare la questione delle sanzioni imposte a Belgrado. Ma alla domanda se questo significa la revoca delle misure economiche prese per punire il regime di Milosevic, Holbrooke non ha risposto. «Si tratta di una concessione alla politica di Milosevic». Il capo del partito parlamentare del Kosovo, Adem Demaqi, non crede che la tensione nella regione possa diminuire. Sia Demaqi che gli altri dirigenti albanesi del Kosovo sono rimasti stupiti che Rugova, leader della lega democratica del Kosovo, abbia acconsentito ad incontrare Milosevic. Tanto più che non vi è nemmeno un accenno alla mediazione internazionale sul¬ la quale gli albanesi hanno finora insistito come condizione indispensabile per avviare le trattative. «L'incontro è stato imposto sia a Rugova che a Milosevic» ha detto Katiusa Jashari, leader del partito socialdemocratico. «Gli sforzi comuni dei Paesi del gruppo di contatto hanno finalmente cominciato a dare i primi frutti» ha dichiarato il ministro degli Esteri italiano Lamberto Dini, spiegando che tutte le iniziative erano volte a fare iniziare il dialogo tra le due parti. A detta di Dini l'Italia è particolarmente interessata alla soluzione della crisi del Kosovo perché questa potrebbe allargarsi all'Albania, col rischio di nuove ondate di profughi verso l'Italia. «Un grande passo verso la pace che è il risultato degli sforzi seri compiuti dalla Russia e dalla comunità internazionale» è stato il commento ufficiale di Mosca, mentre il ministro degli Esteri tedesco Klaus Kinkel ha dichiarato che potrebbe essere la luce in fondo al tunnel. Ma malgrado l'ottimismo della comunità internazionale nel Kosovo si continua a sparare. Proprio mentre a Belgrado Holbrooke annunciava il suo primo successo le forze jugoslave attaccavano il villaggio di Cerovik, nella zona di Drenica. Secondo il centro informativo del Kosovo i bombardamenti sono durati più di un'ora e mezzo, ma le forze serbe che ten¬ tavano di entrare nel villaggio hanno incontrato una forte resistenza. Non ci sono notizie sulle vittime. Altri tre villaggi albanesi nei pressi di Orahovica sono stati bombardati. A Lausa, paese assediato dalle unità serbe da marzo, ci sono state nuove detonazioni. Tre poliziotti serbi sono rimasti feriti in un agguato a Klina. Ingrid Badurina Il mediatore Holbrooke, a Sarajevo dopo il successo della missione a Belgrado, abbraccia il vice Alto Rappresentante per la Bosnia Jacques Klein