«Uno schiaffo ai poveri»
«Uno schiaffo ai poveri» «Uno schiaffo ai poveri» Dura condanna dal Sinodo dell'Asia CITTA' DEL VATICANO. No agli esperimenti nucleari in India: lo ribadiscono i vescovi dell'Asia, che hanno terminato la loro riunione in Vaticano per rilanciare l'azione missionaria nel vasto continente e analizzare le diverse situazioni sociali, politiche ed economiche. A conclusione dei lavori, durante la conferenza stampa riepilogativa, mons. Valerian D'Souza, di Poona, vicino Bombay, 65 anni a ottobre, è stato esplicito nel giudicare il suo governo. I poveri dell'India, ha detto, sono «danneggiati due volte dall'espansione del nucleare, perché diventano vittime degli esperimenti e perché vengono privati delle risorse necessarie per lo sviluppo e la lotta alla povertà». Il vescovo ha ribadito che il Sinodo «si associa al generale auspicio che gli armamenti siano ridotti c aboliti». Ed entrando più in particolare nel caso indiano, il vescovo ha spiegato che la ripresa degli esperimenti a fini bellici era prevista dal programma elettorale dell'attuale governo, a differenza dei precedenti governi che consideravano il nucleare solo per scopi civili. Il sinodo, dopo un mese di lavori, si è chiuso ieri con la pubblicazione di un messaggio ai popoli asiatici, che verrà ripreso dal Papa nella messa solenne di stamattina. Nel testo non si parla di nucleare ma tra le righe si legge una condanna netta che avvalora ancor più le parole del vescovo indiano. Occorre «rispettare la madre terra e gli ecosistemi che ci alimentano - c'è scritto nel testo -. Dobbiamo fare tutto quanto è in nostro potere per prevenire il degrado ambientale, conseguenza, tra l'altro, di una avidità sfrenata, altrimenti avremo come conseguenza l'inquinamento del terreno, dei fiumi e dell'aria e l'ab¬ battimento delle foreste». Poche righe dopo, il lungo messaggio affonda un giudizio pesante proprio sulla crescita degli armamenti. «Occorre suscitare una maggiore consapevolezza dei pericoli insiti nello sviluppo e nell'espansione dell'industria bellica. Simili tendenze contribuiscono a soffocare le richieste di giustizia e democrazia della gente». Sono parole che sembrano scritte su misura per la situazione indiana di queste settimane. Il Sinodo, pur occupandosi di temi religiosi, ha analizzato lo scenario politico, economico e sociale del continente e si è soffermato sui temi della globalizzazione e dei cambiamenti in negativo che il consumismo porta nella mentalità dei popoli dell'Asia, annientando le loro radici. Per contrastare tale tendenza, i vescovi rilanciano l'ultimo slogan del Papa: «Globalizzazione senza mar- ginalizzazione, globalizzazione nella solidarietà». Se c'è convergenza sulla denuncia dell'ingiustizia, c'è un forte divario sui modi di intendere la presenza della Chiesa, con i vescovi che desiderano maggiore libertà e rispetto per i contesti locali e criticano le tendenze accentratrici del Vaticano. Luca Tornasi li Papa chiude oggi i lavori del Sinodo dell'Asia durato
Persone citate: Asia Citta', Luca Tornasi, Valerian D'souza
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