Chiudiamo le basi americane» di Maurizio Molinari
Chiudiamo le basi americane» Chiudiamo le basi americane» Bertinotti: su questo obiettivo non siamo soli INTERVISTA IL SEGRETARIO DI RIFONDANONE rjBfrrtoti Fi AUSTO Bertinotti, segretarie. i > i di b Rifondazione, perché l'incontro con Prodi non ha impedito la vostra opposizione all'allargamento della Nato? «Perché la nostra critica alla Nato e alla sua funzione non nasce da oggi. Noi eravamo contrari alla Nato durante la guerra fredda e, adesso che è finita, lo siamo ancor di più. Caduto il Muro di Berlino è venuta meno la ragione dell'esistenza dell'Alleanza. Contro chi esiste la Nato? Nessuno è in grado di offrirci una risposta decente. Il governo, ad esempio, ritiene necessaria la Nato per la stabilità dei Balcani... «Noi invece pensiamo che la risposta a questi bisogni di sicurezza debba venire dalle Nazioni Unite. Rafforzare la Nato significa indebolire l'Onu e non perseguire il rafforzamento dell'Ue. Ritenere che la Nato possa contribuire all'unificazione europea sul piano della sicurezza equivale a sostenere che l'Unione monetaria avrebbe dovuto includere il dollaro». Come si spiega che gli Stati ex comunisti dell'Est vogliono entrare nella Nato? «Si tratta di Paesi che hanno sofferto molto e che temono l'isolamento. La Nato è la risposta sbagliata ad un problema giusto. La risposta giusta è l'allargamento ad Est dell'Europa». Perché l'Alleanza Atlantica non può essere parte della sicurezza europea? «Perché la sicurezza europea deve essere in mano agli europei. Non farlo significa accettare la leadership degli Stati Uniti. Non siamo i soli ad esserne convinti. I pensatori francesi che tanto contribuirono alla costruzione europea furono sempre critici della Nato. Noi siamo favorevoli al rafforzamento dell'Europa, all'allargamento verso Est dell'Ue e ad una politica estera e di sicurezza comune. Tutto ciò esclude la Nato. Ma c'è dell'ai tro...». Ovvero? «Ci opponiamo alla Nato perché la sua espansione coincide con la promozione del modello so ciale di sviluppo nordamerica no. Che non è il nostro». Su quali basi allora si do vrebbe sviluppare la coope razione sulla sicurezza fra Europa e Stati Uniti? «Come su ogni altro tavolo, su una base di parità. Senza consentire alla politica estera Usa di egemonizzarci, come avviene oggi. Il caso più evidente è quello della Palestina. Su un tema che riscuote assensi senza eccezioni l'Europa non è in grado di intervenire neanche quando la presidenza di turno è britannica. Lasciando Ubero il campo agli americani». I Verdi hanno votato a favore dell'allargamento dopo l'impegno del governo a rendere pubblici i Trattati segreti sulle basi straniere. Perché per voi non è bastato? «La politica non si fa con gli scambi ma con le scelte di indirizzo. Certo, quello che i Verdi hanno ottenuto è sempre meglio di nulla ma l'ostensibilità dei Trattati è una misura elementare. La si poteva ottenere senza rinunciare ad opporsi all'allargamento. Inoltre la questione di fondo non è la trasparenza dei Trattati ma la chiusura delle basi Usa in Italia». Cosa vi aspettate dalla discussione sui Trattati? «Basi Nato e basi Usa sono due questioni distinte. Bisogna rivedere gli accordi sulle basi della Nato ma bisogna chiudere quelle americane. E' una questione elementare di dignità e di sovra¬ nità nazionale». Non rischiate di rimanere isolati anche in questa nuova battaglia parlamentare? «Sulla Nato siamo rimasti isolati ma credo che sulla chiusura delle basi Usa ci possano essere delle convergenze importanti». Maurizio Molinari «Siamo stati isolati sulla battaglia parlamentare contro l'allargamento dell'Alleanza» «E' fondamentale Il nostro Paese deve recuperare dignità e sovranità nazionale» BertiTOttr Sotto: una riunione a Roma nel 71 (a destra l'allora segretario generale Nato Manlio Brosio) CBe
Persone citate: Bertinotti, Manlio Brosio, Prodi
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