« Telelavoro»

« Telelavoro» « Telelavoro» Per la pubblica amministrazione ROMA. Un'anticipazione di futuro è in arrivo, sembra, con la legge del ministro della Funzione pubblica Franco Bassanini, conosciuta come Bassanini-ter, approvata ieri dal Senato e ora alla Camera per il sì definitivo. La prima novità si chiama «chiave biometrica» e riguarderà tutti gli italiani. Cosa si nasconde dietro un nome da Guerre Stellari? Si tratta di un'impronta digitale elettronica: praticamente, l'insieme delle informazioni del Dna dell'individuo concentrate in un micro-chip. La seconda, se uscirà dalle intenzioni della legge per diventare realtà, potrebbe cambiare - probabilmente in meglio -, almeno la qualità della vita di qualche migliaio di dipendenti della pubblica amministrazione che sceglieranno l'opportunità del «telelavoro»: niente ufficio, e niente colleghi di ufficio, definitivamente allontanato «il capo» che non si sopporta. Con il «telelavoro» si lavora a casa propria collegati alle reti telematiche. Una buona notizia che nasconde la brutta sorpresa di una sforbiciata alla busta paga? No: il salario non viene tagliato. Prevedibile a questo punto il successo dell'iniziativa tra mamme e misantropi. Ma torniamo alla «chiave biometrica». La nuova carta di identità magnetica e informatica conterrà i dati personali, come l'attuale documento ra^i identità, nonché il codice fiscale. Lo stesso documento «può contenere anche l'indicazione del gruppo sanguigno, nonché delle opzioni di carattere sanitario previste dalla legge e anche altri dati, al fine di razionalizzare e semplificare l'azione amministrativa e l'erogazione dei servizi al cittadino, nonché le procedure informatiche e le informazioni che possono o debbono essere conosciute dalla pubblica amministrazione o da altri soggetti, ivi compresa la chiave biometrica, occorrenti per la firma digitale». Traduzione: la carta di identità elettronica potrà essere utilizzata non solo nei rapporti con la pubblica amministrazione, visto che la chiave biologica è una specie di «firma autenticata» geneticamente, ma risolverà il problema della sicurezza delle transazioni di pagamenti via Internet o per via elettronica. Oggi, infatti, il cliente indica il proprio numero di carta di credito, rischiando l'intercettazione dei «pirati» informatici, che l'utilizzano per compiere truffe. La chiave biologica verrà richiesta per autorizzare la transazione. [r. i.l

Persone citate: Franco Bassanini

Luoghi citati: Roma