Grande fermento sulla SuperBin

Grande fermento sulla SuperBin Fausti va a Parigi, Geronzi incontra Micheli. Vìsita di Romiti in Mediobanca Grande fermento sulla SuperBin Paribas boccia il progetto MILANO. Paribas non è favorevole alla fusione tra Comit e Banca di Roma. La notizia, di prima mattina, arriva da Parigi dove l'istituto riunisce l'assemblea degli azionisti per approvare i conti del '97 che vedono l'utile salire del 51% a 6,6 miliardi di franchi. E' Michel Francois-Poncet, presidente del consiglio di sorveglianza della banca e consigliere della Comit, a confermarlo. «Non credo molto al progetto di fusione tra Comit e Banca di Roma, sono due organizzazioni troppo diverse», osserva e ricorda «la questione dei bad loan» del gruppo romano, che «potrebbe influenzare negativamente il rating» dell'ipotetica nuova aggregazione. Poncet tiene poi a sottolineare gli eccellenti rapporti con la Comit, di cui Paribas è secondo azionista con il 4% del capitale, e riafferma l'intenzione di continuare la «collaborazione». Dice: «Lavoriamo molto bene insieme, e vogliamo continuare per questa strada». Sulla possibilità che da Paribas venga una proposta alternativa alla fusione Comit-Roma, Poncet si limita ad un prudente «Vedremo». A Milano, intanto, una Borsa riflessiva spinge al ribasso i titoli della Banca di Roma, che perdono il 3,03%, quelli della Comit (1,91%) e Mediobanca che regredisce dell'1,62%. Nonostante questo, sul mercato le voci di un matrimonio vicino continuano a inseguirsi. E si moltiplicano le ipotesi di concambio. Mentre i soliti rumors danno il presidente della Comit, Luigi Fausti, in visita a Parigi, una visita del presidente della Fiat, Cesare Romiti, a Mediobanca non manca di suscitare altre illazioni. A sera, la notizia di un lungo incontro tra il sottosegretario alla presideriva del Consiglio Enrico Micheli e il presidente della Banca di Roma, Cesare Geronzi, sembra far quadrare il cerchio, anche se nessun commento viene rilasciato. L'operazione, cosa arcinota, è fortemente voluta dall'amministratore delegato di Mediobanca, Vincenzo Maranghi. Teoricamente creerebbe un gruppo forte, in grado di scavalcare addirittura San Paolo Imi. Comit potrebbe apportarvi la sua liquidità, valutata in¬ torno ai 4000 miliardi, una manna per il gruppo romano che a fine marzo ha denunciato oltre 10.300 miliardi di sofferenze lorde ordinarie e 3830 miliardi di incagli lordi, su impieghi verso la clientela per 77.690 miliardi. L'intesa consentirebbe di far uscire Comit dalla situazione di immobilismo in cui si trova, immobilismo tanto più anomalo in quanto intorno a lei tutti si muovono e si fondono. E permetterebbe a Mediobanca di unire insieme due suoi grandi azionisti, garantendosi un futuro di stabilità. Per tutte queste ragioni, e per altre ancora, sulla realizzazione del progetto molti cominciano a scommettere seriamente, nonostante l'avversione di Paribas. Tuttavia, secondo fonti vicine a Paribas, se l'iniziativa dovesse assumere contorni ben definiti, i francesi potrebbero esaminare un'uscita da piazza Scala, dal momento che, con i recenti rialzi di Borsa, la vendita della partecipazione frutterebbe loro una ricca plusvalenza. Insomma, Borsa permettendo, non è impossibile immaginare che tutti gli attori coinvolti nella trama possano trovare il loro tornaconto. Finora nessuna commento sul progetto è arrivato dalla Toro che, in occasione dell'uscita definitiva dell'Iri, è entrata nell'istituto capitolino come importante azionista con l'8%. [v s] Luigi Fausti presidente della Comit

Luoghi citati: Milano, Parigi, Roma, San Paolo