La Borsa arranca (-1,28%) Brilla soltanto Montedison

La Borsa arranca (-1,28%) Brilla soltanto Montedison La Borsa arranca (-1,28%) Brilla soltanto Montedison MILANO. Non ha concesso il bis, Piazza Affari. Molti se l'aspettavano dopo il lunedì delle banche che aveva fatto immaginare una partenza a razzo per una settimana di rialzi. E invece, niente da fare, niente bis: Mihtel giù dell'1,28%, pochi scambi (appena 2700 miliardi di controvalore) e ben poca voglia di volare. Sarà il gran caldo, sbuffano gli uomini di Piazza Affari travolti dalla canicola anticipata: fatto sta che dopo una partenza a rilento (primo indice Mibtel giù dello 0,70%) il resto della giornata, se si esclude un leggero recupero di pomeriggio che ha evitato un tonfo più pesante, è proseguito sotto il segno meno. Clima d'attesa, dice chi sa, con gli investitori alla finestra ad aspettare le prossime scadenze tecniche (premi e opzioni) di venerdì. Parola d'ordine: cautela. Tanto più che dall'estero, a differenza di quanto era successo il giorno prima, ieri non è arrivato un solo motivo per cambiar segno. Al contrario, tutte le Borse europee hanno battuto, come si dice, la fiacca: la spinta su un prossimo, inevitabile, riallineamento dei tassi in Europa che aveva messo le ah ai mercati di lunedì si è ammosciata e solo nel pomeriggio, dopo che Wall Street (partita fiacca) si è un po' ripresa, con qualche segno di ripresa. Giornata da dimenticare, pochi scambi, pochi spunti. Un unico tema di discussione: le prossime mosse al vertice di Compart-Montedison. Voci. Lunedì, a dar fuoco alle polveri, erano state le indiscrezioni attorno ai destini prossimi venturi sulle banche con il possibile matrimonio Comit-Banca di Roma. Ieri nessun fuoco e poche polveri sulle banche (con Comit giù del 2,26% e Bancaroma del 3,13%, unica eccezione Imi, +2,74%, e Sanpaolo, +3,35%, dopo la presentazione del gruppo agli analisti) ma gran fermento attorno all'universo Montedison dove è rifiorita l'idea, già anticipata qualche giorno fa dai giornali, di un possib2e riassetto al ver¬ tice con l'addio del presidente Luigi Lucchini, l'imprenditore bresciano molto vicino a Mediobanca che potrebbe (secondo il tam tam) sostituire alla guida delle assicurazioni Generali il presidente Antoine Bernheim. E per un Lucchini immaginato al vertice della compagnia triestina, ecco già individuato l'uomo che potrebbe sostituirlo alla testa della Compart e della Montedison: Cesare Romiti, il manager che a fine giugno, dopo l'assemblea di bilancio, compiuti 75 anni, lascerà per statuto la presidenza della Fiat. Ebbene, ieri Romiti è stato visto entrare al numero 10 di via Filodrammatici, sede di Mediobanca, e tanto è bastato - nonostante le frequentazioni in Mediobanca di Romiti siano abituali - per scatenare la fantasia degli uomini di piazza Affari: è la prova, è stato l'immediato passaparola, che qualcosa sta per succedere nella galassia che lega la banca di Cuccia alla prediletta creatura Montedison. Così, nel giro di pochi minuti, in una Borsa a dir poco apa tica, proprio il titolo Compart ha co minciato a volare per poi chiudere su del 2,56%. Potenza delle voci. Che, per la cronaca, hanno colpito anche la Fiat dopo la pubblicazione della notizia di un possibile interes se (smentito) all'acquisto da parte della Ford. [a. z.) Gli scambi scesi a 2700 miliardi Girandola di voci sul gruppo Compart Luigi Lucchini

Persone citate: Antoine Bernheim, Cesare Romiti, Lucchini, Luigi Lucchini

Luoghi citati: Europa, Milano, Potenza, Roma