Paola torna a Roma da regina

Paola torna a Roma da regina Colloquio con Scalfaro, grande ricevimento al Quirinale, poi alla Galleria Borghese Paola torna a Roma da regina Prima visita ufficiale dei reali ROMA. Per la prima volta, da regina, Paola del Belgio ha messo piede in Italia in visita ufficiale. Picchetto delle tre armi, il cortile d'onore del Quirinale, la banda dell'esercito, i corazzieri a cavallo in alta uniforme, il Capo dello Stato che accoglie la coppia proveniente dal castello di Laeken: l'approdo nella terra dove è cresciuta e nella città che l'ha vista bambina, ragazza in minigonna e sul motorino, debuttante di lusso e fidanzata regale, è stato per Pacla Ruffo - andata sposa nel '59 al principe di Liegi - un trionfo. E' arrivata con un abito grigio sotto 0 ginocchio e giacca di un verde discreto, come si addice appunto a una regnante di cattolicissima casata. Si lasciava alle spalle il brutto clima che s'è creato nel suo Paese d'adozione, dopo l'ondata di crimini pedofili, e le accuse di coperture altolocate, le inequivocabili falle di polizia e magistratura, le marce dei cittadini indignati per l'orrore di quelle morti che forse potevano essere evitate. Roma l'ha accolta con tutti gli onori. Colloquio con il presidente Scalfaro. Pranzo e megaricevimento al Quirinale. Visita culturale alla Galleria Borghese. Codazzo di giornalisti e suo delicato pensiero rivolto a loro: «Parliamo più forte, così ci sentono anche lì dietro» ha detto alla storica dell'arte che faceva da guida. Incontro con le first ladies italiane, la paziente e onnipresente Marianna Scalfaro e la bella moglie di Walter Veltroni, Flavia. Sistemazione negli appartamenti imperiali del Quirinale. Affollatissimo ricevimento nella residenza dell'ambasciatore del Belgio. E lei, a 60 anni, non più sbarazzina e irrequieta come la descrivevano le cronache mon- dane degli Anni Cmquanta, non può che esserne febee. Ha tre figli che vanno dai 38 ai 34 anni. E' nonna. Il suo tempo è prevalentemente assorbito da giardinaggio e opere di beneficenza. Vive in un Paese e in una corte che non hanno mai fatto pazzie per lei, r«italienne», straniera e per di più proveniente dall'esecrabile - agli occhi schizzinosi dei puristi nordici - mondo mediterraneo. Per tre giorni, quanto durerà la visita, Alberto e Paola saranno i protagonisti di eleganti e ossequiosi omaggi. A cominciare da quelli tributati dal presidente Scalfaro, che all'incoronazione di Alberto fu presente, e al pranzo seguito a quella cerimonia - subito dopo la morte e i funerah di re Baldovino, nell'agosto '93, a Bruxelles - incontrò per la prima volta Vittorio Ema¬ nuele di Savoia e Carlo di Borbone, rispettivamente legittimi eredi alla Corona d'Italia e delle Due Sicilie. Ai quali dedicò una cordialissima storica stretta di mano. Oggi itinerari diversi per il Re e la Regina. Lui a colloquio con i presidenti di Camera e Senato, e colazione a Palazzo Chigi. Lei in visita di una comunità di tossicodipendenti, della comunità di Sant'Egidio, della sede del Telefono azzurro. Poi, in coppia, incontri con le istituzioni culturali del Belgio in Italia. E, infine, di nuovo cultura: un concerto presso l'«Academia Belgica». Poche le trasgressioni nel privato consentite. Solo venerdì sera, dopo il viaggio in Puglia, e dopo l'incontro con il papa, giusto prima di riprendere l'aereo per tornare a casa, ci sarà il momento del «come eravamo». Avverrà al Circolo della Caccia, dove ancora l'aristocrazia romana ama darsi appuntamento. Qui si ritroveranno i compagni di giochi e di balli, sulla spiaggia di Viareggio e nei salotti dei palazzi storici della capitale dove la principessina Ruffo di Calabria mieteva successi e raccoglieva richieste di matrimonio, seminando invidie e gelosie fra le coetanee prive del suo splendente glamour tipo acqua e sapone, occhi azzurri e chioma biondo cenere, impertinenza e voglia di divertirsi. Un modo di essere, il suo, cui è rimasta fedele nella vita. E che le ha procurato non pochi problemi presso i flemmatici aristocratici del Belgio, quando lì approdò come sposa dell'erede al trono. Problemi e imbarazzi come quando il cantante italo-belga Salvatore Adamo le dedicò una canzone che recitava: «Paola, dolce Paola, in un mio sogno mi sono permesso di baciarti». La messe dei ricordi già si sta sgranando. Parlano molto volentieri gli aristocratici che furono testimoni del ballo a palazzo Rospigliosi - giusto di fianco al Quirinale - dove Paola e Alberto si incontrarono per la prima volta, per i 18 anni di Maria Camilla Pallavicini. Parlano anche le maestre e le insegnanti di Paola. «Macché ragazza ribelle! Aveva ima madre severissima» giura suor Ferdinanda che la incontrerà domani: non si vedono da quarant'anni, dai tempi dell'aristocraticissimo ed esclusivo liceo «Caterina Volpiceli!». Liliana Madeo Alberto oggi a colazione con Prodi Venerdì dopo l'escursione in Puglia l'incontro in Vaticano con il Papa Di fianco: Giovanni Agnelli stringe la mano al re e a Paola del Belgio. Sopra Scalfaro con Alberto