Anche l'autista nel mirino di Bilancia
Anche l'autista nel mirino di Bilancia L'uomo rifiuta di rispondere ai magistrati, a Genova si indaga su altri cinque delitti Anche l'autista nel mirino di Bilancia Scomparsa la bionda che l'avrebbe aiutato GENOVA DAL NOSTRO INVIATO Altri cinque delitti sul conto di Donato Bilancia. Con il rapporto, atteso per le prossime ore sul tavolo del sostituto procuratore Enrico Zucca, i carabinieri del Centro investigazioni scientifiche indicheranno nella Smith & Wesson del serial killer l'arma che ha ucciso gli «sposini» Maurizio Parenti e Carla Scotto, gli «orefici» Bruno Solari e Maria Pitto nonché il metronotte Giangiorgio Canu. E questo mentre nasce, a carico del biscazziere, il sospetto di un nuovo omicidio: quello della autista bionda che lo accompagnò il 20 marzo nella rapina che si concluse con l'omicidio di Enzo Gorni. La donna, originaria dell'Est Europa, ex entreìneuse nel night club L'Orchidea di Genova, non si trova più. Intanto, da Sanremo, il procuratore capo Mariano Gagliano anticipa altre mosse, peraltro da giorni scontate: «Ci sono già gli estremi per almeno due ordinanze di custodia cautelare, per i casi Gorni e Rubino, ma posso attendere ancora qualche giorno, visto che l'imputato si trova in carcere». Per il delitto Mileto sarà necessario solo qualche giorno in più, mentre per l'omicidio Marra la ricostruzione si annuncia più lunga. L'indagine, che pareva in fase di stanca, sale di nuovo di tono. Il pm Enrico Zucca, l'uomo che ha firmato la prima richiesta di custodia cautelare per l'omicidio Edoghaye, passa per essere magistrato con i piedi di piombo, solitamente pessimista e ampiamente scaramantico. Come testimoniano il gatto nero che tiene sulla scrivania ed il ferro di cavallo appeso alle sue spalle. Eppure ieri, per la prima volta dall'inizio delle indagini, tradiva evidente fiducia, ammettendo «moderato ottimismo» per gli omicidi di Genova ed anticipando anche altri «imminenti sviluppi». Che dovrebbero riguardare i complici considerato che «la dinamica fa supporre che in casa Parenti l'assassino non abbia agito da solo». E la bionda, sparita nel nulla? «Posso solo dire che abbiamo il suo nome, ma che è diverso da quelli sinora circolati. Assassinata? Prima di parlare di omicidi bisogna trovare i cadaveri», Guarda all'inchiesta come ad un lavoro fatto bene: «Abbiamo utilizzato sofisticate tecnologie, toccato nuovi livelli di indagine. Siamo partiti anche con il piede giusto, compiendo sopralluoghi in modo corretto». Non è mancato un briciolo di fortuna: «Il ritrovamento dell'arma era davvero insperato, non ce lo aspettavamo: da quel momento la strada è stata in discesa». Altre indicazioni importanti potrebbero ora venire dai tre cellulari del killer: «Stiamo lavorando sui tabulati delle telefonate fatte e ricevute. Potrebbero nascondere elementi importanti». E' convinto che le prove siano già molto pesanti. «La difesa, al momento, sembra avere poco da opporre. Il silenzio dell'imputato? Ci sono episodi in cui la confessione è superflua: alcuni delitti sembrano già avere la sua firma». Il caso Edoghaye è considerato chiuso: «Abbiamo il Dna, i riscontri delle due auto, la compatibilità balistica, un robusto quadro indiziario». E c'è la conferma che, per i cinque delitti compiuti nel centro di Genova, la soluzione è a un passo: «Sono moderatamente ottimista». Zucca ha un'opinione anche su Bilancia: «I delitti di cui è accusato sono molto diversi fra loro, indice di una personalità che si sdoppia. Comunque è stato abile, sino a quando non è riuscito a finire Lorena. E' stato l'errore che lo ha tradito». Difficile dimensionare le sue colpe: «Dobbiamo innanzitutto chiederci quando ha cominciato a uccidere. lì primo delitto è realmente quello di Varazze, o ce ne sono stati altri prima?». E le competenze? «Per istruire un solo processo bisognerebbe mdividuare l'unicità del disegno criminoso. Non sembra questo il caso, visto che si sovrappongono moventi apparentemente diversi: i delitti andranno raccolti in tre-quattro gruppi». Nell'indagine da registrare anche la bocca cucita di Donato Bilancia che ieri mattina è stato in- terrogato dal pm di Alessandria, Andrea Canciani. «Gli abbiamo fatto le domande di rito - ha spiegato il magistrato - e lui si è avvalso della facoltà di non rispondere. E' apparso tranquillo, fisicamente in buone condizioni. Non si è lamentato di eventuali maltrattamenti o insulti da parte degli altri detenuti. Non ha dato alcuna giustificazione al suo rifiuto di parlare. Le nostre indagini comunque vanno avanti». Così la ricerca di nuove prove continua: ieri mattina, su un carro Aci scortato da due gazzelle, è partita per Parma la Mercedes 190 di Bilancia: al Cis, i tecnici dei carabinieri la smonteranno pezzo per pezzo. A caccia di quelle «microtracce» che stanno diventando l'ossessione di un serial killer inchiodato dalla scienza. Angelo Conti «Abitavamo nello stesso palazzo Alla fine degli Anni 60 giocavamo a pallone, lui faceva i primi passi sulla strada della delinquenza» A sinistra Donato Bilancia mentre viene portato in carcere. Sotto, l'attore Beppe Grillo: quando era ragazzo ha abitato per un certo periodo nello stesso condominio dell'uomo arrestato Donato Bilancia. Ieri si è avvalso delia facoltà di non rispondere ai magistrati
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