«La Farnesina non ci ha difesi»
«La Farnesina non ci ha difesi» «I diplomatici non hanno reagito alle prepotenze delle autorità locali» «La Farnesina non ci ha difesi» Messico, gli italiani espulsi: traditi dall'ambasciatore ROMA. Gii osservatori italiani di «Ya Basta» espulsi a vita dal Messico dopo la loro missione in Chiapas puntano l'indice contro la Farnesina ed il nostro ambasciatore a Città del Messico, Bruno Cabras. Tornati ieri notte con un charter, i quaranta connazionali hanno partecipato ad una conferenza stampa dei Verdi per dare la loro versione dei fatti. «Siamo stati picchiati, insultati e sequestrati dalla polizia ed infine espulsi solo perché abbiamo denunciato cose che nessuno avrebbe dovuto vedere in Messico», spiega Federico Mariani, segretario di «Ya Basta», facendo riferimento al blitz nella località di Taniperlas nel Chiapas. «Grazie alla nostra missione lì non ci potrà essere un nuovo massacro», assicura Mariani, replicando alle autorità messicane secondo cui Taniperlas è «zona a rischio» e «non è stata mai compresa nell'itinerario». Gli espulsi usano toni duri nei confronti della nostra ambasciata. «L'atteggiamento dei diplomatici e del nostro governo è stato gravissimo», afferma Vilma Mazza, secondo cui d'ambasciatore non ha fatto nulla per proteggerci o rispondere all'offensiva xenofoba anti-italiana del governo locale». «Cabras ci ha evitato - aggiunge Mariani -, mentre i suoi diplomatici ci hanno chiuso in faccia le porte dell'ambasciata, facendoci aspettare per due ore sotto il sole senz'acqua, e poi si sono limitati a fare la spola fra noi ed i messicani, trasmettendoci quanto le autorità decidevano. Sembrava di stare alle comiche». «Nell'ipotesi migliore - in¬ calza un altro espulso - l'ambasciatore non ha capito quello che stava avvenendo». Mariani considera inoltre i nostri diplomatici coinvolti nell'«organizzazione del bidone», grazie al quale gli espulsi sono stati imbarcati su un «charter carico di poliziotti» che pensavano diretto verso Madrid-Strasburgo, mentre invece li ha portati a Roma. Il verde Paolo Cento ha preso atto delle proteste, auspicando «una formale protesta contro il Messico» e un'audizione di «Ya Basta» alle commissioni Esteri di Camera e Senato. La Farnesina sceglie il basso profilo, limitando a far notare che «oltre al gruppo dei quaranta ve n'è stato un altro, più numeroso e assai meno vivace, tornato prima in patria dopo aver regolarmente terminato la missione». Alla conferenza stampa non erano presenti i tre deputati del pds che hanno partecipato alla contestata missione mentre il quarto, Franco Bonato di Rifondazione, ha chiamato in causa l'ambasciata messicana a Roma: «Non dicono la verità. Non abbiamo mai nascosto il desiderio di andare a Taniperlas». La testimonianza di Vitaliano Della Sala, parroco della provincia di Avellino, ha infine permesso di ricostruire uno dei momenti che più ha scatenato le proteste messicane: «A La Realidad abbiamo pregato insieme agli indigeni: per la pace e per l'esercito zapatista». Gli italiani presenteranno ricorso contro l'espulsione e da oggi sono a Strasburgo per opporsi alla ratifica del trattato di associazione Ue-Messico. [m. mo.J
Persone citate: Bruno Cabras, Federico Mariani, Franco Bonato, Mariani, Paolo Cento, Tornati, Vilma Mazza, Vitaliano Della Sala
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