«I medici mi hanno rovinata» di Antonella Torra

«I medici mi hanno rovinata» LA PENUN€!A DELL'ATTRICE «I medici mi hanno rovinata» Dalila Di Lazzaro: sei mesi di errori PROMA OTREBBE essere uno dei tanti casi di malasanità, denunciati giornalmente, se non fosse che la vittima, questa volta, è una delle attrici più belle del cinema italiano: Dalila Di Lazzaro. Che ha descritto la sua odissea ieri mattina davanti a telecamere e giornalisti durante la presentazione di una fiction di Rai2. Sofferente per una frattura dell'atlante (la prima vertenra cervicale), con il collo immobilizzato, ha raccontato tuttP la sua rabbia contro la malasanità italiana: «I medici mi hanno rovinata, torturata, massacrata». Signora Di Lazzaro, che cosa è successo? «Sei mesi fa, il 2 novembre dell'anno scorso; é^^in motorino con un amico, a KÒma, quando siamo finiti in una buca, anzi in un tombino trasformato in buca, come ce ne sono tanti per le strade di Roma. E' incredibile l'incuria nella quale è lasciata la viabilità della capitale. Rutelli dovrebbe fare qualche giro in moto o in bicicletta per rendersene conto. Nell'urto ho sentito un gran dolore alla schiena, poi è passato». Quando è andata in ospedale? «Qualche giorno dopo.lerò ,avMilanjgj Jtu3,#yuto dei fort2§g^,gi-v ràniehKW'testa e soiftSwnaata in ospedale. Ma nessuno mi guardava, mi sono sentita abbandonata, per fare una tac avrei dovuto aspettare tre gior¬ ni, così sono tornata a Roma e mi sono rivolta ad una clinica privata, dove sono stata ricoverata alcuni giorni». Andando incontro a spese non indifferenti... «Già, ho speso 100 milioni per soffrire inutilmente, senza che nessuno si rendesse conto di quello che avevo. Soldi buttati via per soggiorni in clinica, esami e visite dai cosiddetti "luminari"». Quando si sono accorti del¬ la frattura? «Dopo tre mesi di sofferenza. Durante il primo ricovero in clinica a Roma mi diagnosticarono un'ernia tra la quinta e la sesta vertebra. E il radiologo non si rese conto della frattura che era poco più in alto. Così mi hanno curato per l'ernia, costringendomi anche ad una dolorosissima fisioterapia che non ha fatto che peggiorare la situazione. Ma l'aspetto peggiore della vicenda è che i medici non mi ascoltava¬ no. Credevano che mi lamentassi per niente, io stavo male da morire, piangevo, e venivo trattata come una donna capricciosa. Sicuramente pensavano che io, un'attrice bella e famosa, fossi abituata ad avere tutti ai miei piedi, che mi lamentassi per niente. Ma io chiedevo solo di essere ascoltata, cercavo un po' di considerazione». Ora cosa ha intenzione di fare? «Vorrei almeno che quello che mi è successo servisse ad evitare che fatti del genere si ripetano. La gente deve cominciare a denunciare chi sbaglia. Io ho intenzióne di farlo, anche se questi "baroni" della medicina si coprono a vicenda e non sarà facile far venire fuori chi ha sbagliato». E adesso, come si sente? «Sto ancora molto male, devo rimanere quasi sempre a letto, ho vertigini continue. Pago le conseguenze di una frattura scoperta con tre mesi di ritardo, di terapie sbagliate. E mi rendo conto che ancora adesso non sanno dirmi quale cura è più adatta. I medici oggi si credono infallibili, fanno teorie tutte loro e non ascoltano i malati. Non hanno più coscienza, amore per il lavoro, scrupolo. I malati sono dei "casi", non delle persone. Io prego ogni sera di uscire da questo incubo. Sono certa che un angelo, lassù, mi ascolta. Mio figlio». Antonella Torra «Non hanno saputo diagnosticarmi una frattura dopo la caduta in moto Ho speso una fortuna in visite inutili» ilill L'attrice Dalila Di Lazzaro sofferente per la frattura A destra, il ministro della Sanità Rosy Bindi

Persone citate: Dalila, Di Lazzaro, Rosy Bindi, Rutelli

Luoghi citati: Roma