«La sperimentazione non si cambia» di Daniela Daniele
«La sperimentazione non si cambia» Il professor Greco: andiamo avanti secondo quanto stabilito. Si riaccende il dibattito sulla ricetta scritta a mano dal fisiologo «La sperimentazione non si cambia» Di Bella, il coordinatore replica al magistrato ROMA. La schiarita nel caso Di Bella dopo l'incontro, a Modena, tra il professore e gli oncologi della commissione nazionale, ha avuto vita breve. Ora si sta profilando un nuovo braccio di ferro. Magistratura da un lato, Istituto Superiore di Sanità dall'altro. La sperimentazione non rispetterebbe la vera terapia Di Bella. Il magistrato torinese, Raffaele Guariniello, sembra ritenere che non vi sia un solo protocollo fedele alle indicazioni del fisiologo modenese e che, pertanto, l'esame dei test sia da rifare. Il professor Di Bella si augura che le sostanze cancellate, due vitamine e un chemioterapico, possano, finalmente, comparire nei protocolli. «Non si faranno altre modifiche. Il comitato guida ha già deciso quanto era necessario». E' la risposta, con tono che non ammette replica, del professor Donato Greco, incaricato del coordinamento operativo della sperimentazione, alla domanda: se la magistratura sosterrà che i protocolli non rispettano la terapia da sperimentare, voi che farete? «Dobbiamo rispondere a precise norme che regolano le sperimentazioni. Non possiamo cambiare i protocolli secondo gli umori di un magistrato e della stampa», conclude Greco. Norme dalle quali, evidentemente, si desume che non si debbano considerare fondamentali, come Di Bella sostiene, due vitamine, l'AT 10 e la vitamina C, e un chemioterapico, l'endoxan. Le due vitamine, però, sono state ammesse, dopo la riunione della settimana scorsa, a Modena, tra Di Bella e i rappresentanti della commissione oncologica nazionale, come farmaci di supporto. Una «promozione» in una forma che a qualcuno pare ambigua. Ma, a proposito della riunione modenese, decisa dal ministro della Sanità, Rosy Bindi, per fare chiarezza sull'andamento della sperimentazione e fugare ogni dubbio sulla cor¬ rettezza di chi l'ha organizzata, compare un fatto nuovo: l'esistenza di un nastro, registrato all'insaputa degli oncologi, e ora nelle mani del magistrato, di ogni intervento fatto durante la riunione. Non è certo il dottor Guariniello a dover stabilire se il metodo anti cancro Di Bella sia o non sia efficace; il magistrato sta tentando di accertare se la decisione di testare una cura diversa da quella del professor Di Bella sia dovuta a un malinteso oppure a un preciso disegno. Nella seconda ipotesi, infatti, prenderebbe corpo il reato di truffa ai danni dello Stato (con i cui soldi si starebbe facendo una sperimentazione diversa da quella decisa) e, natu¬ ralmente, ai danni dei pazienti. Nella prima ipotesi, invece, bisognerebbe spiegare all'opinione pubblica, e soprattutto ai malati di tumore, in che modo si potrebbe rimediare a un eventuale errore. Il professor Di Bella, che domenica è stato a lungo a colloquio con il dottor Guariniello, sembra propendere per una soluzione pacifica della battaglia, a patto che, dopo due mesi di sperimentazione senza vitamine e senza endoxan, si ripristini la sua terapia originale, secondo quelle «istruzioni per l'uso», vergate di suo pugno il 31 gennaio scorso, davanti a uno dei membri della commissione oncologica, e consegnate agli oncologi coinvolti nella sperimentazione, chissà perché, soltanto il 16 aprile. Poche righe scritte a mano su un foglio a quadretti. Un foglio che per il presidente del comitato etico nazionale sulla sperimentazione, Franco Cuccùrullo, «è da intendersi ufficioso per il modo in cui è stato compilato e impostato». Un foglio che, per Luigi Di Bella, rappresenta trent'anni di ricerca. Daniela Daniele Nelle mani di Guariniello un nastro con la registrazione del vertice di Modena Il professor Luigi Di Bella: ancora polemiche sulla sua cura
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