«Zucchine a rischio botulino»

«Zucchine a rischio botulino» Milano: sequestrati gli stabilimenti dell'azienda conserviera «Zucchine a rischio botulino» Allarme dopo l'avvelenamento di una donna MILANO. L'Ufficio di igiene e profilassi della Regione Lombardia ha dato ordine alle Asl di sequestrare il prodotto confezionato da cui dipenderebbe l'infezione da botulismo. Il prodotto, zucchine, èdella ditta bresciana Nuova Tr Ittico che accanto a linee di confezionamento del pesce ne ha anche una per le verdure. I due stabilimenti sono sotto sequestro. La decisione di ritirare il prodotto dal mercato è venuta dopo che le zucchine hanno provocato alta moria nelle cavie. Ma è stata probabilmente la cattiva conservazione del prodotto a causare l'avvelenamento della donna milanese di 34 anni, ora ricove- rata all'ospedale Niguarda. A sostenerlo è il direttore dell'Istituto zooprofilattico di Brescia, Paolo Boni, secondo il quale «è un dato di fatto che il prodotto sia stato conservato male». Boni ha aggiunto che il vasetto di zucchine responsabile dell'infezione «presentava caratteristiche molto diverse da quelle del prodotto uscito integro dall'industria. Sono in circolazione molte confezioni di questo prodotto da un anno e mezzo, ora verranno sequestrate le appartenenti a quella partita, per la verità poche». Non sono comunque gravi le condizioni della donna. I sintomi e le sue dichiarazioni sul consumo, avvenuto 36 ore prima, di verdure grigliate sott'olio, giustificavano il sospetto clinico di intossicazione da botulino: dopo la somministrazione del siero, che ha bloccato l'evoluzione del processo di intossicazione, la donna un buon tono muscolare e non presenta difficoltà di respirazione. Dal Centro Antiveleni, dove so¬ no giunte telefonate di cittadini preoccupati, assicurano che non c'è motivo per allarmarsi. «Una mazzata». E' amareggiato Vittorio Corradi, uno dei titolari della L.A.P.I. di Ospitaletto, che commercia le zucchine responsabili del caso di botulismo. Gli ortaggi vengono confezionati dalla T.R.Ittico. Corradi da 9 anni possiede la L.A.P.I in cui lavora con un socio e tre dipendenti. «E pensare che solo alcune settimane fa abbiamo avuto i controlli della Asl e tutto è risultato in ordine - dice - ora mi arrivano ordini di disdetta. Menni mi hanno telefonato per dirmi di andare a riprendere la merce, perché non la vogliono più. Con queste zucchine ci hanno fatto non so quanti vasetti - aggiunge -, è impossibile che, se il botulino fosse stato qua dentro, ad ammalarsi sia stata una sola persona. Non so come siano state trattate altrove ma noi abbiamo l'azienda pulita come un ospedale», [r. cri.] Uno dei vasetti di zucchine alla griglia sequestrati dai Nas

Persone citate: Corradi, Menni, Paolo Boni, Vittorio Corradi

Luoghi citati: Brescia, Lombardia, Milano, Ospitaletto