«Boicottati dal Pentagono» di Andrea Di Robilant

«Boicottati dal Pentagono» BONINO A Washington il Commissario europeo: «Ma Clinton è favorevole» «Boicottati dal Pentagono» // Tribunale per i crimini contro l'umanità CWASHINGTON ERTO, a parole il presidente Clinton è d'accordo, anzi non perde occasione per appoggiare la creazione di un tribunale permanente per i crimini contro l'umanità. Ma in realtà l'Amministrazione è ancora divisa, non ha deciso nulla». Manca poco più di un mese alla conferenza mondiale che a Roma (15 giugno-17 luglio) dovrà varare il tribunale permanente. Ma la posizione Usa, la cui piena adesione è cruciale, è ancora incerta. Emma Bonino, commissario europeo, guiderà la delegazione della Commissione a Roma. Chi si oppone? «Il Pentagono. Che tra l'altro ha avviato per i fatti suoi, indipendentemente dal resto dell' Amministrazione, una campagna in Europa contro il tribunale». Il dipartimento di Stato? «Mi sembra favorevole. Ma il con- flitto con il Pentagono non è ancora stato arbitrato ai livelli più alti. Per cui l'Amministrazione rimane divisa e non credo che la situazione cambierà prima di Roma». Cosa spaventa il Pentagono? «Perdere la giurisdizione sui propri soldati. Temono che i militari americani verrebbero presi di mira da Paesi ostili e trascinati davanti al tribunale. Ma sono paure esagerate». Perché? «Perché dopo tutto stiamo parlando di crimini eccezionali. Crimini di guerra, crimini contro l'umanità, genocidio, cioè crimini che è quasi impossibile fabbricare». Altri problemi ancora aperti? «La lista dei crimini. Cosa s'intende per crimini contro l'umanità? C'è chi vuole allungare la lista. Violazioni sessuali. L'invio di bambini al fronte. Il traffico di droga...». Elei? «Una Usta corta, ben definita. Altri- menti si finisce per uccidere il bebé prim'ancora che nasca». Quanta libertà avrà il procuratore? <(Anche quella va definita. Una certa indipendenza è necessaria non fosse che per la credibuità del tribunale. Ma non possiamo nemme¬ no generare una serie di procuratori alla Kenneth Starr o alla Mani pulite». I francesi? «Come gli americani temono per la loro sovranità. Ma in generale gli europei hanno una posizione molto omogenea e mi sembra che i francesi si stiano avvicinando agli altri». Tempi? «Se arriviamo ad un accordo a Roma ci vorranno un paio d'anni per le ratifiche e il tribunale vedrà la luce nel giro di due anni. Il ruolo del governo italiano, che ospita la conferenza, sarà ovviamente importante». Sede permanente del tribunale? «L'unica candidatura ufficiale finora è l'Aia. Sento parlare anche di Roma ma nulla è stato formalizzato». Andrea di Robilant

Persone citate: Clinton, Emma Bonino, Kenneth Starr

Luoghi citati: Europa, Roma, Washington