Penalisti in sciopero, saltano i processi
Penalisti in sciopero, saltano i processi Settimana di protesta contro la riforma del giudice unico. Critiche alla Bicamerale Penalisti in sciopero, saltano i processi «Sulla giustizia vogliamo essere consultati anche noi» ROMA. Scioperano gli avvocati penalisti e non si tengono udienze per processi anche importantissimi. Rinviato a Milano il processo per l'omicidio di Maurizio Gucci. Sospesa l'audizione del pentito Angelo Siino al processo per il centro agroalimentare di Catania. Semideserte le aule di giustizia a Roma. Commenta il leader degli avvocati, il neopresidente dell'Unione delle camere penali Fabrizio Corbi: «E' uno sciopero sofferto, ma dobbiamo assolutamente farci sentire dal legislatore. Non ci sono solo i giudici da ascoltare». Gli risponde indirettamente Giuseppe Ayala, sottosegretario di Grazia e Giustizia: «Un'iniziativa che rispetto, ma di cui non riesco a cogliere le ragioni fino in fondo». L'Unione delle camere penali ha indetto una settimana di sciopero per protestare innanzitutto contro la riforma del giudice unico. «Sarebbe però sciocco - sostiene Fabrizio Corbi - dire che protestiamo contro una legge dello Stato. Noi chiediamo che non vada in vigore, come previsto, tra qualche mese, senza un corollario di riforme indispensabili. Su questo slittamento di almeno un anno è d'accordo anche il ministero. Però il progetto di legge presentato dal governo era immancabilmente finito in un cassetto. Ne è uscito soltanto quando noi penalisti abbiamo annunciato l'astensione. Ora ci dovrebbe essere una corsia preferenziale, ma non è garantito». La prima richiesta degli avvocati riguarda il giudice unico - una riforma che Giovanni Maria Flick definisce «epocale». Ma le lamentele sono tante. Dalla legge sui pentiti che batte il passo in Parlamento, al sistema paralizzante delle indagini tra magistrati, alla Bicamerale. Dice sempre Corbi: «Sulla Bica¬ merale abbiamo visto interventi inaccettabili sulle scelte del Parlamento. Questo è un modo che non ci piace. Anche quella proposta di Luciano Violante, di fare un tavolo sulle riforme tra politici e magistrati... Eh no! Se si deve sentire qualcuno sui problemi della giustizia, allora devono ascoltare anche noi avvocati. Pure noi siamo dei tecnici del diritto. E rappresentiamo i cittadini, i nostri assistiti». Faranno persino un volantinaggio tra i cittadini, gli avvocati. E lo slogan sarà «Ti piacerebbe essere denunciato da un fantasma?». Trasparente richiamo alla questione dei pentiti di mafia, perché tra i desideri proibiti degli avvocati c'è anche una riforma dell'articolo 192 del codice di procedura penale, quello che permette gli incroci tra dichiarazioni di collaboratori di giustizia. Agli avvocati risponde così Ayala: «Questo governo è il primo ad aver avviato in concreto una seria riforma di una giustizia che versa in condizioni disastrose. Siamo a buon punto sull'istituzione del giudice unico di primo grado, anche se i tempi di conversione in legge saranno giocoforza non brevissimi. Speriamo di varare questa nave a partire dal giugno del prossimo anno. Saranno anche riaperti i termini per reperire altri cinquecento vicepretori onorari, ovvero avvocati con una certa esperienza che possono sostituirsi al giudice nei contenziosi di minore entità». Ayala con l'occasione se la prende con Berlusconi: «Ritengo inaccettabili le sue dichiarazioni: pone la riforma della giustizia come merce di scambio per la riforma dell'intera Costituzione. Credo che siano state dettate in un momento di disattenzione», [fra. gii.] Il leader degli avvocati: «Non ci sono solo i giudici da ascoltare» Il sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Ayala
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