UN FANTASMA ANCORA VIVO di Gabriele Romagnoli

UN FANTASMA ANCORA VIVO DALLA PRIMA PAGINA UN FANTASMA ANCORA VIVO chiviato alla voce «privatizzazione». Esistono tre autostrade Reagan (tra Los Angeles e Ventura, in Florida e a Cincinnati); due college (in Arizona e Illinois); un tribunale (in California); un ponte (nell'Illinois) e un aeroporto (a Washington). Da ultimo, un faraonico edificio a Los Angeles, «Ronald Reagan State Office Building», costato 818 milioni di dollari (sforando del 30% rispetto alle previsioni d'appalto), costruito usando marmo che avrebbe potuto lastricare duecento chilometri d'autostrada, con un ingresso tipo piazza d'armi in cui un firmamento di lampadine si riflette in un lago di cristallo. All'interno: uffici federali che Reagan avrebbe volentieri smantellato, tipo l'agenzia per lo sviluppo internazionale e quella per la protezione dell'ambiente. «Un monumento alla fede di Reagan nella libertà», lo hanno definito. «Se fosse libero, verrebbe qui a picconarlo», ha commentato qualche repubblicano non ancora immemore. Gh altri, da Bob Dole a Colin Powell, in prima fila a celebrare l'ennesimo atto di dispendio in nome del Grande Risparmiatore. Sul podio, il presidente Clinton. Pare di vederlo, mentre si prepara alla cerimonia, allaccia il cravattino e dice a Hillary: «Andiamo a far baldoria in nome del rimbambito». Perché è così che vanno le cose, come tutti, con franchezza, sappiamo. L'unico a non saperlo più è un uomo che cammina da oltre tre anni verso il tramonto, lungo un sentiero di eucalipti, nell'ultima casa che non gh hanno ancora venduto. La «moghe-vedova» Nancy, già ingioiellata in previsione del party, lo deposita su una sedia nel patio, come si fa con i nonni per tenerli fuori dalle scatole, e gli dice soavemente: «Vado a inaugurare una piramide che si chiama come te». Lui, stando alle ultime notizie, la guarda perplesso e chiede: «Cioè?». Per quel che conta, in nome di tutti quelli che non l'hanno mai amato: giù le mani dal fantasma del Presidente. Lasciatelo morire prima di ucciderlo. Che di tutti i torti alla sua memoria il più grave è questo di celebrarlo come uno che non c'è più, come quello che non è mai stato. Gabriele Romagnoli

Persone citate: Bob Dole, Clinton, Colin Powell, Fantasma Ancora, Reagan, Ronald Reagan, Ventura

Luoghi citati: Arizona, California, Cincinnati, Florida, Illinois, Los Angeles, Washington