Celli è sparito dopo una cena di R. I.

Celli è sparito dopo una cena Celli è sparito dopo una cena Compleanno al ristorante coi figli, poi la fuga FIRENZE. Licio Gelli è fuggito dopo una cena di compleanno, organizzata, forse, proprio per sviare eventuali controlli di polizia. E' successo la sera del 21 aprile, alla vigilia della sentenza della Cassazione che ha reso definitiva la condanna nei suoi confronti per il crack del Banco Ambrosiano. Gelli ha riunito intorno a sé i figli a Capolona, un comune alle porte di Arezzo, per una cena a base di pesce, ufficialmente organizzata per festeggiare i suoi 79 anni. A tavola quella sera, al ri¬ storante «Acquamatta» di Capolona, erano in sette: Licio Gelli, i figli Maria Rosa, Maurizio e Raffaello (arrivato per l'occasione da Montecarlo, dove vive), la moglie di Maurizio e altre due persone non meglio identificate, probabilmente i compagni di Maria Rosa e Raffaello. La cena è finita alle 22,30 e gli investigatori hanno motivo di credere che dopo essere uscito dal ristorante Gelli non abbia fatto più ritorno ad Arezzo. La cena al ristorante è soltanto uno dei tanti episodi ricostruiti in questi giorni dagli investigatori, che stanno passando al setaccio ogni aspetto della vita di Gelli negli ultimi mesi. Ad Arezzo, oltre alla Digos locale, sono al lavoro gli uomini del Servizio centrale operativo della polizia e al caso Gelli si dedica un massiccio contingente delle forze investigative disponibili in città. I controlli sono tali da suscitare le proteste dell' avvocato di Gelli, Raffaello Giorgetti: «I figli di Gelli sono sottoposti ad una marcatura strettissima - dice il legale - non riescono più a fare niente senza essere controllati». Giorgetti ha definito «priva di consistenza» la cosiddetta pista tunisina, secondo la quale Gelli potrebbe essere fuggito con l'aiuto di Bettino Craxi. Sulla fuga di Gelli ha pronunciato parole durissime l'ex presidente della commissione d'inchiesta parlamentare sulla P2, Tina Anselmi: «Non direi che la loggia massonica P2 non c'è. Per me c'è stata e c'è. Che cosa faccia ha poi aggiunto - bisognerebbe chiederlo a Gelli, visto che faceva riunioni di amici di cui si sapeva che avvenivano, ma non si sapeva la materia per cui si incontravano. Mi pare poi - ha proseguito - che emergano da atti dell'autorità giudiziaria altri episodi che coinvolgono uomini che abbiamo trovato nell'elenco della loggia P2. Mi rammarico che in questi anni non si sia scavato laddove la commissione parlamentare di inchiesta aveva detto alcune cose importanti, anche se aveva riconosciuto che rimanevano degli interrogativi». «Quello che sta avvenendo in questi giorni - ha detto Tina Anselmi riferendosi alla fuga dell' ex maestro venera¬ bile - non mi stupisce molto: la fuga dalla Svizzera aveva già detto che Gelli dispone di mezzi, di amici, di complici e di coperture». Sulla vicenda è intervenuto anche il senatore Verde Athos De Luca, membro della commissione Stragi. «La fuga ingiustificabile di Gelli da una parte e l'assoluzione di De Benedetti nella vicenda del Banco Ambrosiano - ha detto De Luca - pongono, se lette insieme, nuovi interrogativi sulla vicenda giudiziaria dell' istituto di credito milanese». [r. i.]

Luoghi citati: Arezzo, Capolona, Firenze, La Loggia, Montecarlo, Svizzera