«Caso Moro, nessun "livello occulto"» di Francesco Grignetti

«Caso Moro, nessun "livello occulto"» Divampa la polemica sulle dichiarazioni del Presidente. Pellegrino (ds): si riferiva ai Servizi «Caso Moro, nessun "livello occulto"» La procura di Roma risponde a Scalfaro ROMA. La procura di Roma ribatte alle considerazioni di Scalfaro sulle «intelligenze occulte» che sarebbero dietro il delitto Moro e ancora inesplorate. In questi giorni i magistrati romani si erano sentiti chiamare in causa dal crescendo di polemiche e ricostruzioni sul delitto Moro. Con l'intervento del Presidente della Repubblica, però, l'assedio alla cittadella della giustizia è diventato stringente. Così ieri mattina il procuratore capo, Salvatore Vecchione, ha messo mano alla penna e diramato un comunicato dei suoi. «Allo stato degli accertamenti compiuti, le mdagini non legittimano argomentazioni idonee a sostenere che la responsabilità del sequestro e dell'omicidio di Aldo Moro possa essere fatta risalire a livelli occulti. Ovvero livelli diversi da quelli risultanti dai prroedimenti penali definiti con sentenze dell'autorità giudiziaria». Ccr tunicato molto stringato. Forse troppo, considerando che la materia è bollente e ormai le polemiche sono diventate incandescenti. Così è finita che Vecchione - come spiega uno dei suoi sostituti, in forma strettamente anonima - per dire che i magistrati romani non vogliono correre dietro alle ipotesi di troppi dietrologi, ha scritto brutalmente che le opinioni del Quirinale non hanno fondamento alcuno. Così, almeno, l'ha interpretata il mondo politico all'unisono. E poco conta la coda del comunicato: «Vengono esaminate con la massima attenzione tutte le circostanze che possono presentare motivo di interesse». Ci mancherebbe. Mentre la procura cercava vanamente di spegnere la polemica, quella ripartiva con particolare violenza tra i politici. Interviene ad esempio il presidente della Commissione stragi, Giovanni Pellegrino, Ds, per riproporre la tesi del doppio Stato: «Se Scalfaro, che è un ex ministro dell'Interno, parla di "intelligenze" fa riferimento alla "intelligence", i servizi segreti italiani con vertici piduisti. E la P2 era anche un circolo di oltranzismo atlantico. Se è vero che sono state le Br a rapire e uccidere Moro, non è certo che vi sia stato un ordine in tal senso. Ma è anche vero che ci sono state intelligenze che potevano impedire il sequestro e non l'hanno fatto. La P2 ha sicuramente utilizzato le Br in quella fase politica». Gli dà manforte Luigi Granelli, ppi: «Deviazioni dei servizi di "intelligence" controllati dalla P2 sono già state accertate e richiedono le sanzioni sin qui evitate se si vuole far uscire allo scoperto favoreggiamenti o complicità rispetto al san¬ guinoso crimine compiuto dalle Bd>. Polemizza invece Vincenzo Manca, Forza Italia, vicepresidente della Commissione stragi: «E' ora che in commissione venga seguita la volontà dei commissari e non solo quella del suo presidente. E' opportuna l'audizione del Presidente della Repubblica». I deputati di An chiedono che si approfondiscano i legami tra Br e servizi segreti dell'Est. Mentre dice Taradash: «La verità storica dice che i massimi livelli istituzionali operarono per associare e consociare il pei al potere. Tale azione fu sostenuta anche grazie ai servizi segreti e ai poteri occulti come la P2». Altra polemica che si accende furiosa riguarda invece i presunti infiltrati dei servizi segreti nelle Brigate rosse. Il presidente del comitato di controllo sui servizi segreti, Franco Frattini, FI, si preoccupa se mai venissero svelati i nomi degli informatori e infiltrati, perché «ci sono ancora dei latitanti delle Br in circolazione. Potrebbero ancora colpire». Ma intanto non si scandalizzerebbe se questi infiltrati fossero esistiti per davvero. A questa dichiarazione replica Paolo Cento, verdi: «Si stanno agitando troppi settori vecchi e nuovi degli apparati dello Stato. E' una minaccia, quella di Frattini? Si tenta di calare il sipario su informatori e presunti infiltrati dei servisi segreti?». Controreplica di Frattini: «Nessun messaggio cifrato. Richiamo ima regola che impone il vincolo della copertura per preservare il lavoro e l'integrità fisica degli operatori dei nostri servizi». Ma anche il verde De Luca ha l'impressione che viaggino nell'aria troppi messaggi cifrati. E chiede che si organizzi un confronto faccia a faccia tra Cossiga e Andreotti davanti alla Commissione stragi. Francesco Grignetti Frattini (Forza Italia): non svelare i nomi degli informatori perché i Br latitanti potrebbero colpire Il presidente della Repubblica Scalfaro e il presidente della Commissione stragi Pellegrino

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