«Ristrutturiamo il nostro corpo»
«Ristrutturiamo il nostro corpo» INTERVISTA IL DIRETTORE DEI VIGILI DEL FUOCO «Ristrutturiamo il nostro corpo» «Serve una rete più agile per i soccorsi» ASARNO (Salerno) LBERTO D'Errico ha trentacinque anni di alluvioni, terremoti e catastrofi varie alle spalle. Oggi è il direttore del servizio tecnico centrale dei Vigili del Fuoco. All'indomani delle frane che hanno sepolto oltre cento persone sotto il fango, e dei soliti problemi nella macchina dei soccorsi, D'Errico lancia una richiesta: per il suo Corpo è giunto il momento di cambiare pagina. Non vi sentite all'altezza dei compiti a voi richiesti? «L'assetto complessivo dei Vigili del Fuoco va rivisto, in relazione ai compiti effettivi in queste circostanze. Se si devono spegnere degli incendi va tutto bene, ma se dobbiamo anche fare dell'altro, allora va ridisegnata la struttura del Corpo». Sarno è un paese con 32 mila abitanti e non ha una caserma dei vigili del Fuo- co. E' anche questo che intende per ridisegnare il Corpo? «11 miracolo è che, nonostante a Sarno non vi fosse una caserma, gli interventi sono stati lo stesso così tempestivi che un camion dei Vigili del Fuoco è ancora immerso nel fango. Il punto è che va ridisegnata, come ha anche sostenuto il sottosegretario Barberi, la legge 225 e in questo ambito si dovranno superare le disfunzioni del passato e cogliere le nuove opportunità già attuate, come la possibilità che a dirigere la fase di emergenza siano posti dei tecnici qualificati.» Il riassetto delle competenze e dei poteri è un tema in questo momento al centro di uno scontro nel governo... «Non entro nel merito politico dello scontro che peraltro ha un suo peso. Però posso entrare nel dibattito come tecnico. La struttura di allarme oggi è in coda a tutta una serie di funzioni di prevenzione. E' una struttura che ha bisogno di un presidio costante, ventiquattro ore al giorno. Ora, a quanto ne so, l'unico Corpo in grado di assicurare un presidio di questo tipo, cioè continuo e permanente, è quello dei Vigili del Fuoco. Sottrarglielo sarebbe un danno enorme. A Sarno abbiamo effettuato i salvataggi delle persone sui tetti di notte. Chi altri avrebbe potuto garantire una simile copertura?» Quale deve essere, secondo lei, il ruolo della Protezione Civile? «Deve diventare sempre di più una struttura di studi e pianificazione. Deve coinvolgere strutture istituzionali ad hoc che oggi sono praticamente scomparse. Un tempo, per fare un esempio, c'erano le guardie idrauliche che avevano compiti di manutenzione del territorio. Strutture come queste vanno riviste e riattivate. Ma all'interno della pianificazione un ruolo importante va affidato alla popolazione». In quale modo? «Le persone devono essere addestrate, devono poter sapere come ci si comporta nell'evenienza di una calamità naturale. Infine, andrà rivista l'intera struttura del volontariato: così come è organizzata oggi è una rete priva di controllo, è troppo difficile da gestire, è una forza eccessiva che rischia di arrecare più danni che benefici». [f. ama.] Per il Corpo dei Vigili del fuoco sembra giunto il momento di modifiche strutturali
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