Difesa dell'ambiente, D'Alema all'attacco

Difesa dell'ambiente, D'Alema all'attacco La proposta dei democratici di sinistra spacca l'Ulivo, in serata un incontro a Palazzo Chigi Difesa dell'ambiente, D'Alema all'attacco «Assetto irragionevole, ci vuole un nuovo ministero» ROMA. Antonio Rastrelli, presidente della Regione Campania, esce nel tardo pomeriggio da palazzo Chigi con un sorriso a trecentosessanta gradi, annunciando ai cronisti un «piano Marshall» per il Sarno. Romano Prodi gh ha appena manifestato la sua decisione di riconfermarlo commissario straordinario al dissesto idrogeologico. Una scelta che sicuramente ha irritato Bertinotti ma farà un gran piacere ad An perché, nel grande scaricabarile per il disastro del Sarno, suona come un'assoluzione per il suo uomo, accusato da alcuni di non aver fatto nulla per prevenire le frane. Non è l'unica grana con cui il capo del Governo si è dovuto cimentare. La questione più seria l'ha infatti sollevata Massimo D'Alema che, nella mattinata di ieri, ha presieduto un'animata direzione del suo partito, conclusasi con una risoluzione che punta l'indice contro la cattiva organizzazione del Governo in materia di politica ambientale. Il livello di litigiosità fra i ministri - nella maggioranza e nello stesso pds - sembra fare un ulteriore passo avanti, con buona pace di Veltroni che si ostina a smentire ogni dissidio. E in serata si è resa necessaria una cena «di chiarimento», un vertice tra Prodi, Veltroni, D'Alema, Marini dopo i contrasti del pomeriggio sulle competenze per il territorio. «L'incontro è andato bene, non c'è alcun contrasto», è stato il commento di D'Alema uscendo da Palazzo Chigi, a mezzanotte. «Il disastro di Sarno dimostra che occorre andare oltre l'attuale irragionevole assetto dei ministeri ai quali compete la difesa del territorio», annunciava secco ieri mattina D'Alema ai suoi, spiegando la proposta di riforma diessina, volta a costituire un unico dicastero di Ambiente e Territorio. Polemico con Bertinotti, che in un'intervista lo aveva accusato di rincorrere la Lega sul federalismo («Un corto circuito frana-Bicamerale che la dice lunga sul livello della discussione politica»), D'Alema spiegava che «sarebbe sbagliato reagire con un riflesso centralistico». Ma poneva a chiare lettere «il problema di una riforma del governo di stampo europeo: da una parte ambiente e territorio, dall'altra le grandi infrastrutture». Che significa scorporare il ministero dei Lavori Pubblici «che oggi assomma funzioni che vanno disgiunte». In pratica, per dare un segnale «forte», il segretario dei ds sposa insomma la linea dei verdi, che da anni, e oggi più che mai, chiedono «un'unica regia» per i problemi del territorio (e infatti plausi alla risoluzione dei ds vengono dal portavoce Manconi e da Mauro Paissan, oltre che dal ministro Ronchi). Che è la linea delle associazioni ambientaliste e della stessa responsabile ambiente dei ds Fulvia Bandoli, della sinistra del partito. Ma scontenta i diessini ulivisti come Claudio Petruccioli. E soprattutto, allarma i sottosegretari ai Lavori Pubblici Antonio Bargone e ai Trasporti Pino Soriero che, preoccupati per le sorti dei loro ministeri, si precipitano a Botteghe Oscure per protestare nel bel mezzo della direzione. Petruccioli vorrebbe che 0 documento si fermasse alla denuncia politica. «In Europa non c'è più un solo Paese che' abbia un ministero dei Lavori Pubblici», gli risponde la Bandoli, che critica la politica dei commissariamenti. «Una linea pri¬ vilegiata dal ministro Napolitano», aggiunge. Mentre Bargone più tardi corregge il tiro, e sostiene di non essere contrario al ministero unico, ma vorrebbe che non lo si facesse «sull'onda emotiva» del disastro. Critiche simili, ma ben più dure vengono dal ppi, dove il coordinatore della segreteria, Antonello Soro, stigmatizza «la concitazione con la quale organi di governo e, inusualmente, organi di partito, manifestano l'ambizione di accorpare competenze ministeriali, mentre sono ancora in corso i funerali delle vittime». Il ppi propende per «migliorare subito il coordinamento», e rimandare a tempi ulteriori la riorganizzazione delle competenze ministeriali. Un riordino che comunque è previsto dalla delega assegnata al ministro della Funzione Pubblica Franco Bassanini. E il ministro dà una mano a D'Alema annunciando che anticiperà la sua relazione in materia al prossimo Consiglio dei ministri. E dando ragione al segretario, sull'evitare «rigurgiti centralistici», ma anche sulla necessità di dotare il governo centrale di «poteri e strumenti atti a tutelare gli in¬ teressi unitari dell'intero Paese». Per il governo si tratta di una patata bollente visto che la ristrutturazione dei ministeri si trasformerebbe in una sorta di rimpasto. E, posto che all'ambiente .resterebbe il verde Edo Ronchi, chi andrebbe al nuovo, ricchissimo, ministero delle Infrastrutture? Il tam tam dice Burlando, vicinissimo a D'Alema, o il professor Coste, ex rettore di Ca' Foscari, che Prodi ha voluto ai Lavori Pubblici, e che ieri ha visto a palazzo Chigi. Maria Grazia Bruzzone OEliE INFRASTRUTTURE: si occuperebbe delia progettazio- delle competenze di Lavori Pubblici e Tirsporii Oit^AMilINTi E DSL TERRITORIO: si occuperebbe in tota delta tutela dell'ambiente |marino, terrestre, atmosferico), attuando una politica ambientale unitaria. Alle attuai] competenze dell'Ambiente si aggiungerebbero competenze ìn materia dì lavori Pubblici 3» MINISTERO DELL'INTERNO {Protezione civile): si occuperebbe dell'emergenza, coordinandosi con il ministero del Territorio per quanto riguarda le reti di rilevamento dei doti •Stanziamenti per il 1998: J§i«4t! i Mordi «Dipendenti: §290 SPOfiTìr costruzione e manutenzione di porti, aeroporti e rete ferroviaria. Tutolo delle costo V MINISTERO ' SBU'AMBnHT&t valutazione di impatto ambientale per le opere di in- l'emergenza, dai terremoti agli allagamenti alle frane. Prevenzione: coi tempo, nel vuoto generale, ha allargato i suoi compiti, ad esempio ho messo a punto una retedi monitoraggio sismico S< MINISTRO .AgU'AftM'CQUVMi ha competenza sulle guardie forestali, ia tutela dei boschi . e dei sentieri LE COMPETENZE DOMANI i Secondò . ' la proposta / di Ds . e Verdi, che ricalca ■ \ uno schema \ diffuso in Europa, che prevede una riduzione di.ministeri

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